Il pilota spagnolo della Ferrari, Carlos Sainz, ha rilasciato delle dichiarazioni eloquenti in merito al suo ruolo nella Scuderia italiana.
Carlos Sainz Junior, figlio del pluricampione di rally Carlos, si è saputo integrare alla grande nella Scuderia Ferrari. In molti avevano storto il naso al momento dell’annuncio dello spagnolo, considerando il nome del pilota uscente. Carlos Sainz, infatti, ha preso il posto del quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel. Subentrare al tedesco per il madrileno, però, è stato più facile del previsto nel 2021.
Nonostante in carriera Carlos Sainz avesse collezionato un solo podio con la McLaren nel GP d’Italia 2020, in Ferrari è riuscito a tenere testa ad un talento cristallino come Charles Leclerc. Al momento il figlio d’arte spagnolo occupa il sesto posto in classifica piloti con 112,5 punti. Il compagno monegasco lo insegue una posizione più indietro a quota 104 punti. Un risultato sorprendente solo per chi non conosce le qualità di Carlos. Costante, caparbio e molto intelligente alla guida, Sainz è in grado di cogliere al massimo le opportunità che gli si presentano in pista.
La dichiarazione scottante di Carlos Sainz
In una recente intervista rilasciata in un evento organizzato dal suo sponsor personale Estrella Galicia, il pilota spagnolo si è lasciato sfuggire la frase: “non sarei felice se diventassi un altro Barrichello”.
L’ex pilota brasiliano della Ferrari ai tempi di Michael Schumacher finì per ricoprire il ruolo di seconda guida nell’epopea d’oro del Cavallino. Una posizione che Sainz vorrebbe assolutamente evitare nel confronto con il giovanissimo Charles Leclerc, specialmente nel 2022 dove la Ferrari dovrebbe tornare a lottare per la conquista del titolo mondiale.
Sainz ha poi corretto il tiro, spiegando il motivo della dichiarazione. “Mi è stato chiesto ‘se potessi scegliere tra essere Barrichello ed essere Schumacher’ e ho detto che se mi lasci scegliere allora preferisco vincere sette campionati del mondo. Il che ha molto senso”.
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Carlos Sainz ha ricordato la brillante carriera di Rubens Barrichello in F1. “Prima di tutto, ha vinto undici gare e io ne ho vinte zero. Quindi non sono nessuno per criticare Rubens. In realtà sono molto amico con lui, ho molto rispetto. Non parlo mai male degli altri piloti, tanto meno dei ferraristi che hanno vinto gare e campionati per la Ferrari”, ha concluso il madrileno.