Tanti piloti hanno criticato l’operato della Ferrari dopo il risultato del Gran Premio di Monaco. C’è, però, un grande ex che ha difeso la squadra.
La Ferrari è stata ricoperta di critiche velenose dopo la disfatta di Monaco. Non capita tutti gli anni di partire in prima fila nell’ostico tracciato cittadino del Principato. La Rossa avrebbe dovuto gestire meglio la situazione di vantaggio su uno dei tracciati più favorevoli alle caratteristiche della F1-75. La Red Bull Racing era apparsa in clamorose difficoltà nel confronto con la wing car di Maranello in prova e in qualifica.
Persino il campione del mondo in carica era sembrato appannato rispetto ai suoi soliti standard altissimi. Prima del GP di Monaco, l’olandese era sempre stato in grado di vincere, ad eccezione delle gare in cui è stato lasciato a piedi da una avaria della RB18. Sergio Perez è stato più brillante nel corso del weekend e ha approfittato degli errori strategici del muretto box della Ferrari. Il messicano ha chiesto a gran voce di essere il primo dei piloti di testa ad effettuare il passaggio alle mescole intermedie.
Il nativo di Guadalajara è entrato nei box, dopo aver comunicato via radio con il suo ingegnere, e la mossa ha mandato nel pallone gli esperti della Rossa. Affidarsi ad un software può giocare qualche brutto scherzo, se l’head of strategy manca di intuito ed esperienza. Il risultato finale è stato un autentico disastro per Charles Leclerc. Il ventiquattrenne è stato richiamato ai box con un giro di ritardo e si è trovato, alla fine del valzer dei pit stop, alle spalle del messicano, del compagno di squadra spagnolo e del rivale alla corona iridata olandese.
Quando Leclerc ha compreso di essere stato richiamato nel box per errore, accodandosi alla F1-75 di Sainz, è andato su tutte le furie. Lo spagnolo, tutto sommato, è partito dalla seconda casella ed è arrivato secondo al traguardo, rischiando anche di vincere il GP. Il madrileno è stato anche sfortunato perché si è ritrovato nell’out lap dietro agli scarichi di una Williams. L’idolo di casa, invece, è scivolato in quarta posizione e non ha potuto più nulla nell’angusto tracciato cittadino di casa. Ralf Schumacher ha fatto a pezzi la Ferrari: sono arrivate parole durissime.
Un ex Ferrari tende una mano alla Rossa
Tantissimi ex driver hanno puntato il dito sulle strategie pessime della Ferrari. Non si tratta, infatti, del primo errore della squadra italiana sotto pressione. Anni di mancate vittorie non sembrano aver maturato una scuderia in grado di ripetere, in modo ciclico, sbagli pesanti. I quotidiani nostrani hanno puntato il dito sulla scarsa capacità degli uomini al muretto box di leggere i momenti chiave della gara, nonostante un’auto nettamente più forte a Monaco dei competitor.
“Ferrari, basta vergogna! Leclerc domina la gara, ma gli errori della squadra mettono i bastoni tra le ruote. La Ferrari regala la vittoria alla Red Bull”, ha tuonato Tuttosport dopo la tappa di Monaco. Il Corriere della Sera ha scritto: “In Ferrari regnano il caos e l’incertezza, quindi puoi perdere facilmente un Mondiale. Un’auto competitiva non basta, bisogna saperla usare. Leclerc reagisce con rabbia agli errori clamorosi che non sono degni di una squadra come la Ferrari”. Critiche pesanti, nate dall’evidente incapacità di rispondere alle mosse degli avversari.
L’ex pilota della Scuderia, Gerhard Berger, ha dichiarato in una intervista alla Gazzetta dello Sport che si è andati troppo oltre. “La Ferrari è troppo criticata per gli errori tattici di domenica scorsa. Dovremmo davvero congratularci con Mattia Binotto per la macchina forte che ha messo in pista, perché non ce lo saremmo aspettato qualche mese fa. Il secondo e il quarto posto non sono un disastro. Dopo sette gare Sainz sogna ancora il Mondiale, e giustamente, non è lontano dalla vetta, non bisogna sottovalutarlo”, ha aggiunto l’ex driver di Arrows, McLaren, Benetton e Ferrari.
La Ferrari, però, non vince un Gran Premio dal 10 aprile. Lo spagnolo non ha ancora sfatato il suo personale tabù di zero successi e Perez, nella lotta tra seconde guide, sta facendo meglio del figlio d’arte del Matador. Il campione del mondo in carica, Max Verstappen, ora guida la graduatoria con 125 punti, davanti a Charles Leclerc con 116 e Sergio Perez con 110. Il DNF di Barcellona e gli errori di Monaco hanno avuto un peso specifico molto pesante nell’economia del mondiale. La tappa di Baku rischia di essere già un round fondamentale per la Rossa. Non sono ammessi altri sbagli. Mattia Binotto si è responsabilizzato di quanto accaduto a Monaco e, certamente, avrà apprezzato le recenti dichiarazioni di Gerhard Berger.