La Ferrari insegue in classifica la Red Bull Racing. La Rossa ha una strategia ben precisa per provare a trionfare ad Abu Dhabi.
Il campionato F1 2022 si chiuderà, ufficialmente, il 20 novembre. L’annata è arrivata al giro di boa, in Austria, con il trionfo strepitoso di Charles Leclerc, il terzo stagionale. Dopo l’hat-trick in Bahrain e il grand chelem in Australia, è arrivato un successo meritatissimo al Red Bull Ring per il monegasco, dopo 5 gare giù dal podio. La Scuderia ha vinto la seconda corsa consecutiva, dopo quella di Silverstone. Sainz aveva sfatato il tabù della prima pole e del primo trionfo in F1. Si è presentato, poi, carichissimo in vista della sfida austriaca.
Dopo la lotta del sabato contro il suo teammate, lo spagnolo ha dovuto alzare bandiera bianca al giro 57. Il motore della sua Ferrari è andato in fiamme in gara. Un episodio molto pericoloso che ha visto Carlos in difficoltà. Il #55 ha chiesto a gran voce l’aiuto dei commissari a bordo pista che, nel panico più totale, sono sembrati impreparati a gestire una scena del genere. Il figlio del Matador ha fermato la vettura in un punto giusto, ma la F1-75 è scivolata all’indietro, mentre il pilota è sceso dalla vettura tra le fiamme che divampavano. La Power Unit è andata distrutta in un rogo che non si vedeva da tempo. Per fortuna il driver della Ferrari si è slacciato, velocemente, le cinture ed è balzato fuori l’abitacolo, prima che tutta la vettura fosse ricoperta dalle fiamme.
Per Carlos si è trattato dell’ennesimo ritiro stagionale, che leverà il management della Rossa però da una posizione molto scomoda. Dopo il successo di Silverstone, il madrileno si era riportato a 11 punti da Charles, 12 a seguito della Sprint Race. Il distacco minimo aveva invitato il team principal Mattia a Binotto a dichiarare che i piloti sarebbero stati liberi di lottare tra loro. Un autogol che avrebbe spianato, ulteriormente, la strada a Max Verstappen. Con la vittoria del #16 e il contemporaneo ritiro del #55, la Ferrari non farà fatica ad imporsi nelle gerarchie. Il pilota spagnolo è scivolato a -37 dal teammate e a -75 punti da Max Verstappen.
In classifica piloti domina sempre l’olandese a quota 208, Charles Leclerc è salito a quota 170 punti, Sergio Perez, ora terzo, è a 151. Sainz ora dovrà prestare attenzione anche a George Russell che si è rifatto sotto in graduatoria, a soli cinque punti. L’inglese, alfiere della Mercedes, ha visto accorciare, però, Lewis Hamilton. Il sette volte iridato ha ridotto il gap a -19 dal nativo di King’s Lynn, riavvicinandosi così anche a Sainz. Per tanti motivi la situazione in casa Ferrari si è fatta delicata. Non sarà facile per la Rossa rimontare il distacco nei costruttori. Nella graduatoria dei team la Red Bull Racing è a 359 punti, davanti alla Scuderia a 303. La Mercedes è a 237 punti, a -66 punti dalla Ferrari. Mercedes, mondiale riaperto? Toto Wolff non demorde: Ferrari avvisata.
La Rossa sta seguendo le orme della Mercedes che, nel 2021, puntò nel finale tutto sulle prestazioni, cambiando diverse Power Unit, finendo in penalità. La Scuderia, volente o nolente, sarà costretta a seguire questa tattica se vorrà minacciare la Red Bull Racing sino all’ultima tappa. I problemi accusati da Charles Leclerc in Spagna e Azerbaijan, hanno avuto un impatto anche sulla trasferta in Canada. Il pilota è stato costretto a partire nelle retrovie, finendo la corsa al quinto posto. Un risultato discreto, ma pessimo in considerazione del sesto successo stagionale del rivale alla corona iridata olandese. Max Verstappen, nella sfida alla Ferrari c’è un fattore in più: ecco di cosa si tratta.
Nella prossima tappa toccherà a Sainz partire dalle retrovie. Già in questa stagione entrambi i piloti della Ferrari, Charles Leclerc e Carlos Sainz, hanno accumulato due ritiri a testa. Due DNF pesanti e causati da guasti al motore. La sfortuna per Leclerc è che i suoi ritiri sono coincisi con due mancate vittorie perché sia a Barcellona che a Baku era al primo posto, mentre Carlos Sainz era in lizza per un piazzamento sul podio sia quando si è ritirato in Azerbaigian, sia in Austria. Carlos è apparso disperato al termine della corsa perché ha compreso, stavolta, che il recupero sarà una missione ai limiti dell’impossibile. La Ferrari è la prima squadra ad avere entrambi i piloti colpiti con penalità al motore nel campionato 2022. Un dato che non lascia tranquilli neanche Bottas, Zhou, Schumacher e Magnussen.
Anche i driver di Alfa Romeo e Haas, infatti, hanno registrato DNF relativi al motore. I motorizzati con il Superfast avrebbero potuto ottenere molti più punti senza ritiri. La Scuderia dovrebbe portare degli aggiornamenti a Spa, o dalla tappa di casa a Monza. Nel frattempo la potenza non calerà perché con mappature spinte, la F1-75 può dare del filo da torcere alla Red Bull Racing anche su quei tracciati dove la velocità di punta della wing car austriaca può fare la differenza. Michael Schmidt, infatti, di AMuS ha annunciato: “Devono guidare a piena potenza. Devono correre il rischio pieno. Penso che stiano facendo una strategia simile a quella che ha fatto la Mercedes l’anno scorso”.
Nel 2021 la Mercedes ha dimostrato una maggiore inaffidabilità rispetto alla Red Bull Racing. Alla fine l’ha spuntata la Stella per l’ottavo anno di fila, nonostante le svariate penalità per cambio di PU. Bottas utilizzò addirittura sei motori a combustione interna, ma in Ferrari potrebbe accadere lo stesso con i “Carli”. Nel Paddock si vocifera che il motore della F1-75 sia il più performante, ma un ulteriore step dovrebbe arrivare post summer break, il che potrebbe tradursi con altre penalità. “Al momento non sembra che la Ferrari abbia una soluzione ai problemi al motore. Anche se ne hanno uno, ci vorrà del tempo per integrarlo nei motori. Gli attuali motori ovviamente hanno ancora l’aspetto che causa i problemi”, ha analizzato Michael Schmidt. Al Paul Ricard Sainz partirà difatti dalle retrovie con una nuova PU.
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