La Ferrari non ha preso benissimo la sconfitta nel Gran Premio di Monaco. Le parole di Mattia Binotto nel dopo gara non sono servite a nulla.
Il campionato ha preso, improvvisamente, la strada di Milton Keynes dopo un inizio a tinte rosse. La Ferrari aveva cominciato la stagione alla grande con la doppietta in Bahrain. Charles Leclerc e Carlos Sainz avevano messo fine alla striscia negativa iniziata il 22 settembre 2019 con il trionfo di Sebastian Vettel e il secondo posto di Charles Leclerc a Singapore. La F1-75 aveva dato segnali positivi sin dai primi test prestagionali.
I piloti, finalmente, potevano beneficiare di una vettura all’altezza del loro talento. L’auto ad effetto suolo di Maranello si è dimostrata agile nei tratti misti e performante, grazie al motore Superfast. I risultati non sono tardati ad arrivare con il secondo e terzo posto di Leclerc e Sainz nella seconda tappa in Arabia Saudita. Il dominio di Melbourne, poi, aveva rinsaldato la fiducia negli uomini del Cavallino Rampante, grazie al grand chelem ottenuto dall’alfiere monegasco.
La Ferrari è riuscita, però, nelle tappe successive a dilapidare un gran vantaggio sulla Red Bull Racing. Per problemi di affidabilità, nelle prime tre tappe, la RB18 aveva palesato problemi tecnici in tre occasioni. Tre ritiri pesanti, due per Verstappen e uno per Perez, che avevano fatto pensare ad un dominio incontrastato della Rossa. Max Verstappen, dopo il DNF australiano, aveva addirittura dichiarato che non avrebbe più guardato la classifica perché non avrebbe avuto più alcun senso, dato il vantaggio di Charles Leclerc. Ferrari, ora piove sul bagnato: l’ex campione F1 la fa a pezzi.
Nelle ultime quattro tappe, però complici gli errori di strategia della Ferrari, i ritiri per problemi tecnici e gli sbagli dei piloti, la Red Bull Racing ha rimontato e superato in graduatoria costruttori la Scuderia. Il team austriaco ora ha addirittura trentasei punti di vantaggio sulla Scuderia modenese. La Ferrari non vince una gara dal 10 aprile, mentre la RB è in striscia positiva dal Gran Premio dell’Emilia-Romagna. A Monaco si è consumata una delle più grandi beffe in assoluto, dopo la super pole position di Leclerc in qualifica.
La Ferrari all’attacco della Red Bull Racing
Gli strateghi del team austriaco sono stati bravi a sfruttare le debolezze della squadra italiana. La Rossa non è riuscita a capitalizzare negli ultimi due round il vantaggio tecnico della monoposto su piste favorevoli alla F1-75. Un aspetto che ha fatto molto discutere è stata l’uscita dalla pit lane delle Red Bull Racing, dopo aver effettuato il pit stop. Sergio Perez ha solo sfiorato la striscia gialla, ma Max Verstappen ha perso il controllo della vettura e toccato la riga gialla.
Un movimento che ha permesso al pilota di allargare la traiettoria in uscita dalla pit lane. Mattia Binotto, a caldo nel dopo gara, ha dichiarato che avrebbe chiesto spiegazioni alla FIA. La Federazione ha rispedito al mittente le accuse, confermando il primo posto di Sergio Perez e il terzo di Max Verstappen. Una battaglia intrapresa anche per avere un chiarimento nei prossimi appuntamenti del mondiale. Sul piano politico gli ultimi anni della F1 hanno visto la sfida tra due pesi massimi, ovvero Toto Wolff e Christian Horner. I team principal di Mercedes e Red Bull Racing si sono stuzzicati e battuti, con il coltello tra i denti, per le loro squadre.
Nel 2019, Mercedes e Red Bull Racing hanno condotto una campagna contro il passo in avanti della Power Unit della SF90. Due anni dopo, è toccata alla Ferrari stringere una alleanza con la RB contro la Mercedes. Nel 2022 RB e Ferrari si sono, invece, ritrovate una contro l’altra in lotta per il titolo iridato, con un passo indietro evidente della squadra teutonica. Il team principal della Scuderia è rimasto sbalordito dalla velocità con cui i tecnici a Milton Keynes stanno sviluppando la wing car e ha espresso dubbi sul budget cap. Un avvertimento, in attesa di una valutazione degli investimenti economici della squadra austriaca.
Marko ha replicato, in molto molto furbo, sottolineando le somme di denaro investite dalla Rossa per i danni causati da Carlos Sainz. Un altro tema caldo è diventato quella della temperature del carburante, la FIA ha fissato dei limiti fissi, indipendentemente dalla temperatura esterna. A Barcellona vi è stato un passo indietro, con la regola dei dieci gradi sotto la temperatura ambiente. RB e Ferrari si sono scornate sull’interpretazione della regola della benzina. Il testa a testa è, poi, continuato a Monaco per la questione del tocco della linea gialla all’uscita dei box.
Secondo la Scuderia Ferrari si trattava di una violazione delle regole. Per il direttore di gara Eduardo Freitas la Red Bull non ha violato alcuna regola. A spuntarla, proprio come accaduto nel concitato finale di Abu Dhabi, è stata la Red Bull Racing che ha allungato in classifica. Max Verstappen ora ha nove lunghezze di vantaggio su Charles Leclerc, mentre Sergio Perez si è portato a soli sei punti dal monegasco. La Red Bull ha lanciato una frecciata alla Ferrari: è guerra aperta tra loro. La partita è appena iniziata, ma politicamente la squadra con sede a Milton Keynes non ha sbagliato un colpo sin qui e ha risposto colpo su colpo.