La F1 perdeva quarant’anni fa Gilles Villeneuve, la leggenda canadese perita in un crash in Belgio. Ecco un retroscena inquietante.
Il mese di maggio non è portatore di buoni ricordi per la F1. Il primo maggio è legato ovviamente alla scomparsa di Ayrton Senna, avvenuta ormai 28 anni fa sul tracciato di Imola, nella tre giorni più terribile della storia del Circus in cui perse la vita anche Roland Ratzenberger.
L’8 maggio, in cui si celebra la festa della mamma, fu fatale invece a Gilles Villeneuve, la leggenda della Ferrari scomparsa quarant’anni fa. Il ricordo di una leggenda simile non perirà mai, anche se il tempo passa in fretta. Per gli appassionati che hanno avuto la fortuna di viverlo, è impossibile dimenticare le emozioni che ha regalato, e non solo ai tifosi del Cavallino.
In F1, Gilles vinse solo sei Gran Premi, ma fu in grado di segnare un’epoca grazie alla sua guida folle e spettacolare, che lo portava a rischiare molte volte pur di raggiungere il suo obiettivo, quello di essere il più veloce. Così lo descrisse Enzo Ferrari, che lo volle fortemente a Maranello dopo l’addio di Niki Lauda.
“Ricordo che c’è chi lo ha definito “aviatore” e chi lo valutava svitato, ma con la sua generosità, il suo ardimento, con la capacità “distruttiva” che aveva nel pilotare le macchine macinando semiassi, cambi, frizioni, freni, ci insegnava cosa bisognava fare perché un pilota potesse difendersi in un momento imprevedibile, in uno stato di necessità. È stato campione di combattività e ha regalato, ha aggiunto tanta notorietà alla Ferrari. Io gli volevo bene“.
La morte lo colpì dopo il fattaccio di Imola, quando il compagno di squadra, Didier Pironi, gli scippò una vittoria che sembrava ormai certa. Due settimane dopo, in Belgio, a Zolder, si stavano disputando le qualifiche, e Villeneuve voleva a tutti costi stare davanti al compagno di squadra francese.
L’8 maggio del 1982, alle ore 13:52, Gilles stava affrontando la Terlamenbocht (la “curva del bosco”). Improvvisamente, si trovò davanti la più lenta March condotta dal suo ex compagno di squadra alla McLaren Jochen Mass. Lo schianto fu tremendo e Villeneuve venne sbalzato fuori dalla monoposto. La morte sopraggiunse in serata, ed il pilota della Ferrari non aveva mai più ripreso conoscenza.
Anni dopo la morte di Gilles Villeneuve, è stato rinvenuto un filmato che lo ritraeva mentre rilasciava un’intervista alla tv canadese, dove, in qualche modo, sembrò prevedere quello che sarebbe stato il suo destino. Il pilota della Ferrari era solito prendersi dei rischi enormi, che all’epoca, il più delle volte, potevano rivelarsi fatali.
“Le corse automobilistiche sono state il mio primo amore ma non potevo permettermele. C’era l’opportunità di correre in motoslitta ed ho vinto alcune gare e la palla ha iniziato a rotolare ed ho avuto un piccolo nome con quello. Quindi ho guadagnato dei soldi grazie a quello sport, in modo da potermi permettere di comprare una Formula Ford e così via“.
La leggenda della F1 aggiunse: “Lavoriamo molto per migliorare i circuiti e posso dire che i circuiti dei Gran Premi sono i più sicuri al mondo ed i circuiti minori sono molto meno sicuri di quelli su cui corriamo perché abbiamo migliorato quelli con staccionate, quel tipo di cosa. Sì, le tracce possono sempre essere rese più sicure, ma ora non è poi così male“.
Alla fine dell’intervista, “l’Aviatore” si lasciò andare alla profezia: “So che forse domani potrei avere un incidente e farmi male e forse dover essere in ospedale per un paio di mesi, ma puoi sempre tornare da una cosa del genere, quindi è così che la vedo. Ci sono forse un paio di volte all’anno in cui posso avere un grosso incidente ma, ovviamente, non voglio averne uno ma forse un giorno ne avrò un altro“.
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