Gli eventi sono fatti per poter essere replicati nel corso del tempo, ma ad Imola in F1 è successo un fatto davvero clamoroso ed incredibile.
La vittoria di un campionato del mondo passa attraverso una serie innumerevoli di fattori che molto spesso sono in grado di fare la differenza tra il successo e un secondo posto che porta irrimediabilmente con sé un gran numero di rimpianti, per questo motivo diventa fondamentale cercare di realizzare delle imprese durante tutto il corso dell’anno, ma in certi casi i campioni che sono in grado di realizzarli sono addirittura due.
Vincere un Gran Premio di F1 è già di per sé una grande impresa, con i piloti che cercano sempre di puntare all’obbiettivo massimo, ovvero quello di portare a casa quanti più punti possibili in vista della classifica finale.
L’intento è sicuramente quello di dominare prevalentemente in gara, ma non si possono dimenticare anche tutto quel contorno che porta con sé la qualifica e l’andamento stesso del circuito, perché in tanti sono riusciti a vincere un singolo Gran Premio, ma pochi sono riusciti a dominarlo.
Si parla infatti di Grand Chelem nel momento in cui un pilota fa tutto ciò che vuole all’interno del weekend, quindi ottiene la Pole Position, realizza il giro veloce, vince la gara e rimane in testa per tutti i giri del circuito.
Tendenzialmente realizzare questa impresa nel corso di una gara ha sempre portato poi al raggiungimento del titolo Mondiale, ma quest’anno non sarà così dato che dopo Charles Leclerc a Melbourne anche Max Verstappen è riuscito a realizzare questa grande impresa a Imola e non si può dividere in due il titolo.
F1, Leclerc e Verstappen come Villeneuve e Laffite: il caso di Imola
Nella storia era successo unicamente in un’altra circostanza questo avvenimento, tanto è vero che dobbiamo ritornare addirittura al 1979 per poter assistere a un evento simile a quello che sicuramente vivremo nel 2022, anche se quello fu ancora di più un caso limite.
In quell’anno infatti gli autore del Gran Chelem furono Jacques Laffite in Ligier su motore Ford e Gilles Villeneuve in Ferrari, ma alla fine il titolo andò al compagno di squadra del canadese grazie a Jody Scheckter.
Il francese iniziò nel migliore dei modi la stagione, forte anche di un problema della Rossa a inizio anno non ancora del tutto assestata e tra Buenos Aires e Interlagos fece il vuoto, in particolar modo nel circuito brasiliano dove realizzò il Grand Chelem.
Il cambiamento in corsa della Ferrari portò però a una nuova e devastante macchina, tanto è vero che Gilles realizzò il capolavoro a Long Beach solo due Gran Premi dopo, dimostrandosi come uno dei più grandi e amati della storia, con quel titolo che forse lo avrebbe anche meritato, ma preferì l’amicizia alla gloria, dando una mano a Scheckter per ottenere il suo primo e unico successo iridato.