Il consigliere della Red Bull Racing, Helmut Marko, ha le idee chiare sui problemi che attanagliano le Ferrari. Ecco cosa ha previsto l’austriaco.
La F1 è anche un gioco psicologico tra gli attori non protagonisti che rimangono ai box ad osservare i piloti. Il dottor Helmut Marko, oramai, è più famoso nel circus per le sue sparate alla concorrenza che per il lavoro di consigliere del suo team. In passato il dottore in giurisprudenza di Graz era molto più attento a lavorare nell’ombra e indirizzare la carriera di giovani talenti, ma oramai è diventato un personaggio pubblico e viene intervistato con regolarità dalle TV di tutto il mondo.
Il manager austriaco sta giocando un ruolo importante per mettere pressione sulla concorrenza. Il nativo di Graz cerca, spesso e volentieri, di provocare la Ferrari, proprio come faceva negli anni scorsi con la Mercedes e persino con la FIA. Il settantanovenne sta cercando in tutti i modi di infastidire il management della Rossa. Dopo i problemi di gerarchia, tra Sainz e Leclerc, ora l’attenzione si è spostata sull’affidabilità della Rossa. La F1-75 si è dimostrata una scheggia in Austria, tra le mura amiche della Red Bull Racing, e subito dopo anche in Francia. Verstappen è sembrato visibilmente preoccupato dalle performance della wing car di Maranello, ma Marko ha spostato l’attenzione sulla fragilità delle PU italiane.
Leclerc ha già dovuto rinunciare a due vittorie in questa stagione per problemi alla PU. A Barcellona e Baku il #16 si è dovuto ritirare, quando era leader del GP, per delle fumate bianche al Superfast. Al RB Ring Sainz addirittura è stato costretto a scendere dall’auto in tutta fretta perché le fiamme stavano divampando, dopo l’esplosione del motore. A causa delle varie penalità, Leclerc è partito in Canada dal fondo dello schieramento, ed è arrivato in quinta posizione. A Le Castellet toccherà, invece, a Sainz recuperare tantissime posizioni. La rimonta dello spagnolo non sarà agevole, anche se la pista francese ha diversi punti dove si può tentare una manovra di sorpasso.
Leclerc, dal canto suo, ha conquistato la settima pole position stagionale. Fin qui ha convertito le partenze al palo in vittorie in sole tre occasioni. In Francia e Ungheria la Rossa è costretta a vincere. Il distacco in classifica è già notevole. Leclerc deve recuperare più punti possibili prima della pausa estiva. L’obiettivo è dare seguito al trionfo di Spielberg. 38 punti rappresentano un gap importante, raramente recuperato da un pilota in seconda posizione. Tutto dipenderà anche dall’aspetto, per l’appunto, dell’affidabilità. Un altro zero in classifica rappresenterebbe la fine dei sogni di gloria del Principe di Monaco e della Scuderia Ferrari.
Il manager austriaco sa, perfettamente, quali tasti toccare per far vacillare le certezze del team italiano. Nelle strategie di gara la Rossa ha sempre sofferto il confronto con la perfezione austriaca, ma adesso i patemi derivano da una possibile rottura del motore al Paul Ricard. La Red Bull Racing è parsa indietro sul piano della performance, ma può fare affidamento su una maggiore affidabilità. Dopo tre ritiri nei primi tre appuntamenti del mondiale, la squadra con sede a Milton Keynes pare aver risolto tutte le avarie che avevano pregiudicato Sergio Perez e Max Verstappen.
Alla voce ritiri il campione del mondo olandese e il pilota monegasco della Ferrari, sono sullo stesso piano. Entrambi sono stati costretti ad alzare bandiera bianca in due occasioni. I DNF di Charles, però, hanno pesato non poco nell’economia del campionato. Alla vigilia del GP di Francia, infatti, Verstappen comanda con 208 punti, Charles Leclerc è a quota 170 punti, Sergio Perez, ora terzo, è a 151. Carlos Sainz, dopo lo zero in Austria, è risprofondato a 37 punti dal teammate, nonostante un piazzamento sul podio in più. Lo spagnolo è incalzato dal duo della Mercedes che, fin qui, non hanno mai avuto problemi tecnici.
In classifica costruttori la Mercedes è a 66 punti dalla Ferrari. Sempre prima la Red Bull Racing a 359 punti, davanti alla Scuderia a 303. La F1-75, nelle prime uscite, appariva una monoposto quasi imbattibile. Veloce, agile e molto affidabile. Un’auto coraggiosa l’ha definita Mattia Binotto, all’atto della presentazione ufficiale dello scorso 17 febbraio. La Ferrari ha poi dilapidato un vantaggio importante. I problemi tecnici e strategici hanno limitato sin qui l’ascesa del monegasco, che continua a credere nel controsorpasso. Naturalmente, non sono più possibili ulteriori passi falsi.
Helmut Marko, da fine stratega, ha dichiarato: “Abbiamo osservato che vi sono dei problemi con i motori Ferrari. E con queste temperature sarebbe rischioso usarli a piena potenza per l’intera distanza della corsa. Il motore Honda non ha fluttuazioni di questo tipo, dato che ci offre una performance costante e valida. E anche dal punto di vista dell’affidabilità per noi la situazione è positiva. Non abbiamo alcuna preoccupazione in tal senso”. Le dichiarazioni sono arrivate al magazine Auto, Motor und Sport. L’austriaco è convinto delle potenzialità della RB18, su un tracciato che ha visto la Ferrari in grande spolvero, sin dalle prime sessioni di libere.
I ferraristi hanno ottenuto il massimo in qualifica, grazie ad un teamwork perfetto. Per questo motivo Marko ha aggiunto: “È stata una sfida alla pari fino alla Q2, poi la Ferrari è stata abile a organizzare un gioco di scie, guadagnando ogni volta da un decimo e mezzo a due decimi. Ma il distacco non è grande come sembra”. Sainz ha dato la scia a Leclerc per fargli ottenere, senza patemi, la sedicesima pole position in carriera. Risulteranno fondamentali le strategie, dato che la Red Bull potrà giocare a due punte, rispetto ad una Ferrari avanti con il solo Charles. “Con le gomme a nostra disposizione possiamo optare se fare una o due soste e la posizione di partenza è buona. Inoltre se guardiamo all’intera stagione, chi ha segnato la pole position solitamente non è quello che ha vinto alla domenica”, ha chiosato Helmut Marko.
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