La Honda è tornata al top della F1 con il titolo vinto dalla Red Bull di Max Verstappen. Tuttavia, la casa di Sakura lancia un avvertimento.
La F1 e la Honda sono da sempre legate a doppio filo. Il costruttore giapponese ha corso con un proprio team per svariate stagioni, le ultime nel triennio compreso tra il 2006 ed il 2008, con Jenson Button che vinse il Gran Premio di Ungheria nell’anno del grande ritorno della casa di Sakura.
Tuttavia, le grandi soddisfazioni sono arrivate nel ruolo di motorista, specialmente a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. La prima a credere ciecamente nella Honda fu la Williams, che nel 1983 strinse una partnership con il marchio nipponico per la fornitura di propulsori.
Dopo alcuni anni di rodaggio, la prima soddisfazione arrivò nel 1986, quando la coppia formata da Nigel Mansell e Nelson Piquet portò a casa il titolo costruttore. Il trionfo venne ripetuto l’anno dopo, con il brasiliano capace di imporsi anche nella classifica piloti, vincendo il suo terzo titolo in F1.
Dopo il dominio con la Williams, la Honda iniziò a motorizzare la McLaren, dando vita ad un ciclo di successi che ha ben pochi eguali. Il team di Woking trionfò sia per quanto riguarda i piloti che i costruttori ininterrottamente per quattro stagioni, tra il 1988 ed il 1991: Ayrton Senna vinse tre mondiali, lasciando ad Alain Prost quello del 1989.
Dopo un lungo stop, la Honda tornò come motorista nel 2015, ma la partnership con la McLaren fu un buco nell’acqua. Il digiuno si è concluso poche settimane fa, grazie a Max Verstappen e la Red Bull che hanno battuto la Mercedes di Lewis Hamilton in quel di Abu Dhabi.
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Nel 2022, in F1 entreranno in vigore i nuovi carburanti sintetici E10, volti a controllare maggiormente le emissioni. Il Circus ha l’obiettivo di portarle a zero entro il 2030, e questo è il primo passo verso questa complessa impresa. La nuova benzina porterà un calo delle prestazioni delle power unit, ma i team stanno lavorando sodo per rendere il più efficienti possibile le loro power unit.
Parlando a “Motorsport.com“, Yasauki Asagi, responsabile dello sviluppo della Honda, si è detto scettico in merito all’introduzione dei carburanti bio: “Sono molto sorpreso da quanto affermato dagli altri costruttori: secondo loro, la potenza delle power unit resterà uguale al passato, ma per quanto mi riguarda la cosa è quasi impossibile“.
Asagi è stato piuttosto duro in merito alla scelta della F1 di adottare questo tipo di benzina: “L’introduzione del carburante E10 rappresenta una grande sfida. Abbiamo dovuto modificare alcune parti del motore che erano già state deliberate per soddisfare i requisiti richiesti“.
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“A parità di peso, la potenza e l’energia vengono ridotte come da prerogativa per questa benzina. La combustione che avevamo con i vecchi carburanti sarà molto più facile da controllare ora. Stiamo tentando di raggiungere la massima efficienza, ma con le nuove benzine E10 la potenza e l’energia prodotta caleranno notevolmente“.
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