A Imola si è notato che la lotta dietro Red Bull e Ferrari è agguerritissima. Stavolta è uscita la McLaren, ma tutto può cambiare in ogni momento.
La prima tappa europea del Mondiale di F1, quella di Imola, ha sancito il prepotente ritorno della Red Bull nella corsa al Mondiale, complice anche il mezzo passo falso compiuto dalla Ferrari. Le due scuderie però rimangono di un’altra categoria per gli altri, che sembrano per il momento fare a gara per ottenere le briciole da chi molla clamorosamente lì davanti. E a rotazione stanno venendo fuori i team che vogliono emergere dal gruppo e puntano a essere la terza forza del campionato.
Clamorosamente in questo gruppo è piombata Mercedes, grande decaduta dopo anni di dominio. La casa anglo-tedesca è alle prese con una crisi tecnica che per il momento non ha soluzione. Rimane il fatto però che in questi primi 4 GP Lewis Hamilton ma soprattutto George Russell hanno saputo approfittare delle opportunità che gli si sono presentate davanti. La verità però è che sono tutte molto vicine e basta un niente per tornare nel “mucchio selvaggio”.
McLaren si conferma terza forza. E le altre?
La realtà però vuole che a Imola abbia fatto un grande passo in avanti la McLaren. E a dire il vero non ci si aspettava questo balzo della scuderia inglese. Specie dopo le difficoltà incontrate nelle prime uscite, con l’insoddisfazione di Lando Norris e Daniel Ricciardo per la nuova monoposto.
A Woking parevano entusiasti del cambio di regolamento, ma finora la nuova vettura si è dimostrata non troppo semplice da guidare, con problemi in termini di carico aerodinamico, oltre che in trazione. In Italia però qualcosa è cambiato. I nuovi aggiornamenti sembrano aver permesso un primo passo in avanti evidente della scuderia, che forse ha anche approfittato del meteo particolare di Imola per cogliere la sua occasione. Sta di fatto però che la McLaren si è dimostrata in tutte le condizioni molto competitiva, tanto poi da strappare un podio insperato nella gara di domenica. Un bel messaggio alla concorrenza, che rimane agguerritissima.
A partire da Haas e Alfa Romeo, che hanno confermato il bel salto in avanti compiuto rispetto alle ultime stagioni. Le due monoposto sono nate bene ma hanno bisogno di sviluppi per tenere questo ritmo. E magari tenere testa a McLaren. Infatti il motore Ferrari non basta per ora per cercare di dare l’assalto a qualcosa di più di una posizione in top 5 o dentro i dieci. Di certo c’è che saranno degli outsider che daranno molto fastidio. basta chiedere all’Alpine, che finora sta vivendo sulle montagne russe. Fernando Alonso ed Esteban Ocon hanno fatto vedere a sprazzi il potenziale della monoposto francese, che sembra ancora soffrire di problemi di gioventù evidenti che non le permettono di esprimersi completamente.
Lì c’è anche l’Alpha Tauri, che come l’Alpine mostra buone cose ma ancora non riesce a trovare quel qualcosa in più per emergere. Gasly è veloce ma Tsunoda finora è quello che ha mostrato le cose migliori. Piccoli passi in avanti per Aston Martin, finalmente alle prese con un weekend quasi tranquillo. E servirà questo per crescere ancora. Ancora acerbissima la Williams, che sta vivendo un momento particolare a livello tecnico e non solo. Ma le potenzialità ci sono per tornare in corsa.