Il pilota della Mercedes, Lewis Hamilton, è stato ridimensionato da un suo ex tecnico in Mercedes. Ecco da dove nascerebbero le difficoltà dell’inglese.
Lewis Hamilton è stato paragonato ai grandi campioni del passato per i suoi straordinari numeri, ottenuti per lo più nell’era ibrida della Formula 1. Il pilota anglocaraibico ha sfruttato al massimo il potenziale tecnico messo a disposizione dalla squadra teutonica in otto anni consecutivi di sfide al vertice. Il nativo di Stevenage aveva vinto un titolo mondiale in McLaren e ne ha conquistati altri sei in Mercedes.
Le uniche due occasioni nel quale il #44 ha perso la corona sono state nel confronto diretto con Nico Rosberg nel 2016 e in occasione dell’accesissimo mondiale 2021. Max Verstappen è riuscito ad avere la meglio all’ultimo respiro nel GP di Abu Dhabi. Il 2022 avrebbe dovuto essere l’anno della rivincita, ma il progetto della wing car teutonica si è rivelata essere un fallimento. La squadra anglo-tedesca ha fatto due passi indietro, non riuscendo a battagliare con Ferrari e Red Bull Racing per la vittoria nei GP.
La Mercedes quest’anno può solo sperare di salire sul podio in caso di problemi dei driver dei due top team. Il terzo posto in Bahrain di Lewis Hamilton e i due piazzamenti sul terzo gradino del podio di George Russell in Australia e Spagna sono giunti per problemi altrui. Il giovane è stato il più lesto ad approfittare degli imprevisti dei piloti di Ferrari e Red Bull Racing. La Mercedes, dopo soli sette Gran Premi, accusa un ritardo di 101 punti dalla squadra austriaca. Un distacco, difficilmente, colmabile.
Ad aggravare la situazione è la differenza di punti tra il giovane inglese e l’esperto anglocaraibico. Russell, ad eccezione della gara in Bahrain, ha sempre chiuso davanti a Lewis. Complice anche tanta sfortuna, il sette volte campione del mondo ha conquistato 34 punti in meno di George Russell. Quest’ultimo ha sempre concluso le gare in top 5. A Monaco è scoppiata anche una polemica con l’ex compagno di squadra ai tempi della McLaren, Fernando Alonso.
F1, la bordata a Lewis Hamilton
50 punti in sette gare rappresentano un bottino misero per un campione delle qualità di Hamilton. E’, certamente, il suo peggiore inizio da 10 anni a questa parte. Il vincitore di 103 GP ha marcato appena due punti in più di Lando Norris su una McLaren regredita rispetto allo scorso anno e dieci in più dell’ex teammate Valtteri Bottas. Toto Wolff, però, ha difeso il suo pupillo. Nelle passate stagioni Lewis è sempre stato abituato ad auto dominanti e gli strascichi di Abu Dhabi hanno avuto un peso specifico importante nell’atteggiamento del #44.
Nonostante gli sforzi degli ingegneri per limitare il porpoising, il progresso non è ancora stato sufficiente per lottare per il primo gradino del podio. Un ex membro dello staff Mercedes ha rivelato perché sta fallendo Lewis in questa delicata annata. Il driver della Stella a tre punte è stato paragonato a Michael Schumacher, essendo riuscito ad eguagliarlo per numero di titoli mondali conquistati.
Philipp Brändle, ex ingegnere del team tedesco, ha sottolineato un limite del campione anglocaraibico. “Lewis ha bisogno di avere grande fiducia nella sua macchina, è molto importante per lui. Hamilton non è come Schumacher o Rosberg, non ha quella preparazione tecnica, ma sente cos’è la monoposto”, ha dichiarato l’aerodinamico che ha lavorato per sei anni sulle auto di Hamilton.
Il distacco dalla vetta è ampio, ma il campionato è ancora molto lungo. “75 punti sono tre gare. Anche Leclerc aveva un vantaggio di oltre 40 punti all’inizio dell’anno, la stagione è ancora lunga”, ha aggiunto Philipp Brändle. Lewis si augura di avere un’auto competitiva per il Gran Premio di Gran Bretagna, a Silverstone, in modo da lottare con Ferrari e Red Bull Racing per la vittoria nel suo giardino di casa.
“So che la fabbrica sta lavorando instancabilmente per andare avanti con la vettura. E non ho dubbi che prima o poi ci riusciremo”, ha dichiarato a Marca il vincitore di 103 GP. L’ottavo appuntamento della stagione, sul tracciato cittadino di Baku, sarà già una tappa determinante. La squadra teutonica ha dimostrato di aver fatto dei piccoli progressi a Barcellona, ma ormai è conclamato che le frecce d’argento sono diventate la terza forza del campionato. Un doppio passo indietro che ha avuto dei risvolti preoccupanti per Lewis Hamilton, anche considerata l’età del pilota anglocaraibico. Il trentasettenne vorrebbe vincere l’ottava corona, ma la strada si è fatta davvero in salita.