La F1 e la MotoGP sono le due categorie regine del motorsport. Il dottor Ceccarelli ha evidenziato un aspetto molto interessante.
Il motorsport è una religione per gli appassionati, gente che farebbe carte false per trovarsi sul divano o in tribuna la domenica pomeriggio. Ovviamente, F1 e MotoGP sono le categorie regine per le quattro e le due ruote, gli eventi sportivi più seguiti per chi ama il mondo delle corse.
Attualmente, entrambe stanno attraversando una fase non troppo facile a livello di interesse. La top class motociclistica ha perso molte icone, come Casey Stoner, Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa e Valentino Rossi, ora ritiratosi ufficialmente dopo alcuni anni di grossa sofferenza.
Marc Marquez è caduto in una spirale di sfortuna che ha condizionato le sue ultime due stagioni, e che complicherà il suo lavoro anche nel 2022. La MotoGP è ora nelle mani dei giovani, i nuovi che avanzano come Joan Mir e Fabio Quartararo, campioni del mondo nel 2020 e nel 2021, ma anche di Pecco Bagnaia e tanti giovani emergenti italiani.
Dal canto suo, la F1 ha tirato un bel sorriso di sollievo nel 2021, stagione che ha visto imporsi Max Verstappen in un finale al cardiopalma. Dopo anni di noioso dominio Mercedes, l’olandese della Red Bull e Lewis Hamilton ci hanno regalato una sfida splendida, risoltasi nell’ultimo giro di Abu Dhabi.
Dal punto di vista della gestione delle gare il Circus deve migliorare molto, visto ciò che è successo a Yas Marina ed in Arabia Saudita. Nel 2022 avverrà la più importante rivoluzione tecnica della storia, che potrebbe dare vita ad una battaglia ancor più entusiasmante e tirata sino alla fine.
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MotoGP, per Ceccarelli i piloti sono più allenati rispetto alla F1
MotoGP ed F1 sono sport in cui il fisico ha assunto un’importanza estrema. Uno dei primi culturi della forma fu Ayrton Senna, che diede il via ad una generazione di piloti sempre più allenata. Anche per le due ruote vale lo stesso discorso, ma il concetto è ancor più estremizzato.
In un’intervista concessa a “Motorsport.com“, il dottor Riccardo Ceccarelli ha affrontato proprio questo aspetto: “Stando vicino ai piloti di MotoGP mi sono accorto che per loro è necessario essere al 100%. Essere anche al 90 non è sufficiente, si perde molto al livello di efficienza, non vale pena di guidare“.
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“Nelle auto è diverso, si riesce a compensare. In moto oggi ci vuole una componente fisica molto importante, perché a fine gara si è stremati dalla stanchezza. Sulle due ruote sei sempre in tensione, non puoi mai rilassarti e questo ti sfinisce anche mentalmente, tutto è portato all’esasperazione. La media di piloti di moto che io osservo sono al top dell’allenamento fisico, superiore a quelli delle auto. Hanno un mix di forza e resistenza più importante, ma la cosa è richiesta dalla differenza dei due sport“.