La FIA sta valutando se far entrare in F1 un nuovo team che sarebbe di grande prestigio vedendo solamente in nome che porterebbe con sé.
Il mondo della F1 è indubbiamente un luogo molto particolare nel quale è davvero difficile poter entrare per diventare grandi e il numero all’interno del circus è limitato solamente a dieci Scuderie e per poter prendere il posto di una di quelle già esistenti l’iter burocratico è molto complicato e soprattutto servono tantissimi soldi.
Non è però da escludere che nel prossimo futuro qualcuno possa acquistare i diritti di qualche Scuderia già presente per poterla sostituire, rendendo così possibile un grande sogno di un ex campione del mondo: portare la sua squadra in F1.
In questa stagione c’è stata una vera e propria rivoluzione in F1 che ha portato a una serie di cambiamenti che hanno stravolto il mondo dei motori e delle quattro ruote e in questo modo è normale pensare che le novità continueranno a esserci ancora per tanti anni.
Le Scuderie che prenderanno il via alla stagione di F1 del 2022 sono dieci e non è da escludere assolutamente il fatto che in futuro possano aumentare o che possano cambiare ancora di più rispetto a quelle che sono oggi e la motivazione è dettata dal fatto che sono tantissimi a voler entrare in questo mondo.
Uno di quelli che più di tutti sembra essere in grado di realizzare il suo grande sogno è Mario Andretti, campione del mondo della stagione 1978 e che starebbe concludendo le pratiche per poter entrare nel magico pianeta della F1 nella stagione 2024, non si ancora se come undicesima Scuderia o al posto di qualcuna già presente.
Andretti ha già spiegato come sia stato già raggiunto un accordo per avere a disposizione il motore Renault e in questo modo la Andretti Team potrebbe prendere largo e spazio fra soli due anni, regalando così un vero sogno all’italoamericano.
La notizia ha fatto sicuramente felici tutti, perché quando un grande ex pilota riesce a regalarsi un momento di gioia e poter diventare grande anche come costruttore è sempre un grande trionfo per tutti.
Non solo Andretti, i precedenti campioni del mondo che sono diventati costruttori in F1
Il nome di Mario Andretti è senza ombra di dubbio uno dei più importanti nella storia e per questo motivo il suo ingresso in F1 sarebbe sicuramente molto gradito dalla Federazione, dai tifosi e da tutti quegli sponsor che vedrebbero nel suo ingresso un potenziale campione e un nome di prima scelta da poter spremere per poter farla diventare una vera e propria miniera d’oro.
In passato ci sono stati tanti piloti che sono passati dal sedile della propria monoposto al centro dell’azienda per poter dar vita a una nuova vettura di primo livello che potesse splendere fare ancora meglio del pilota in gara e il nome principale è sicuramente quello i Bruce McLaren.
Il neozelandese è sempre stato considerato uno dei migliori della propria generazione, ma per piccoli dettagli non è mai riuscito a spiccare definitivamente il volo non riuscendo a entrare mai nell’albo d’oro del Mondiale di F1, ma con la sua vettura è riuscito a rimanere per sempre nel mito.
La sua morte prematura non gli ha permesso di godersi nemmeno il primo successo del brasiliano Emerson Fittipaldi, un altro che aveva poi deciso di diventare produttore con il fratello per dare luce alla Fittipaldi Team, Scuderia che però non ebbe successo.
Un altro grande campione del mondo che creò una Scuderia di primo livello fu l’australiano Jack Brabham, che vinse nel 1959 e nel 1960 due Mondiali con la Cooper per poi mettersi in proprio e vincere anche con la propria Scuderia nel 1966, unico nella storia a riuscirci.
Tra i campioni del mondo che provarono la scalata con un proprio nome anche nel Mondiale costruttori è giusto ricordare anche Graham Hill e Alain Prost che però si resero ben presto conto di come l’essere un grande pilota non faccia automaticamente di sé un grande ingegnere e un grande imprenditore, con le squadre che ben presto sparirono.
Nel 2024 sembra ormai tutto fatto per la nascita della Andretti e sicuramente un personaggio di spicco come lui può solamente fare bene a tutto il movimento.