In oltre settantuno anni di corse, la F1 ha regalato delle pagine di storie infinite. Mondiali decisi all’ultima curva, sorpassi leggendari, imprese sportive epiche ed anche tragiche scomparse. Se il Circus ha ottenuto questa notorietà deve molto a quanto è riuscito a costruire nelle sue prime epoche, quando la morte era dietro l’angolo.
Almeno fino agli anni ’80, la tecnologia era molto meno importante rispetto alla mano del pilota. Anche se la monoposto migliore era quasi sempre quella che alla fine dell’anno riusciva a portare a casa il risultato. Tanti piloti italiani si sono fatti valere nel primo mezzo secolo di storia, mentre dagli anni 2000 in poi la tradizione tricolore è andata in crisi.
Le ultime soddisfazioni per il nostro automobilismo risalgono alle vittorie di Giancarlo Fisichella e Jarno Trulli, che tra 2003 e 2006 ottennero dei buoni risultati. Il pilota romano si impose con la Jordan nel GP del Brasile 2003, regalando al team di Eddie l’ultima prima piazza della sua storia.
L’abruzzese portò a casa il GP di Monaco targato 2004, quando al volante della Renault tenne a bada la Bar Honda del velocissimo Jenson Button sino al traguardo. Fisichella si è poi ripetuto proprio alla corte di Flavio Briatore, vincendo in Australia nel 2005 ed in Malesia l’anno seguente. Da allora, nessun pilota italiano è riuscito nell’impresa di guadagnarsi il gradino più alto del podio.
La statistica allarmante riguarda anche i piazzamenti tra i primi tre, visto che nessun connazionale ha più chiuso in quelle posizioni dal lontano 2009: l’ultimo a riuscirci fu Trulli, secondo con la Toyota in occasione del GP del Giappone. Antonio Giovinazzi ha riportato l’Italia in F1 nel 2019, ma con l’Alfa Romeo Racing è impensabile puntare a chiudere nella top tre.
Il nostro paese vanta però un curioso primato nella storia della F1: il pilota più anziano mai salito sul podio è infatti nativo della Provincia di Ancona (Osimo nello specifico), e stiamo parlando del grande Luigi Fagioli. Con la vittoria nel GP di Francia del 1951 a bordo dell’Alfa Romeo 159, Fagioli andò a podio all’età di 53 anni e 22 giorni. Mai più nessuno è riuscito a togliergli tale primato.
Per il grande Luigi arrivarono anche tre vittorie di classe alla Mille Miglia agli inizi degli anni Cinquanta, ma un incidente stroncherà la sua vita il 31 maggio del 1952, in occasione delle prove ufficiali del GP di Monaco. Fagioli morirà poco dopo, il 20 giugno dello stesso anno a causa delle ferite riportate.
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Per quanto riguarda la statistica opposta, il più giovane a salire sul podio è Max Verstappen, che colse la prima vittoria in carriera nel GP di Spagna 2016 con la Red Bull. All’epoca, l’olandese aveva 18 anni e 228 giorni, ed è anche il più giovane vincitore della storia. L’evento fu incredibile, considerando che si trattava della prima corsa con il team anglo-austriaco dopo una stagione passata in Toro Rosso. Difficilmente qualcuno riuscirà a batterlo.
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