Michael Masi è diventato il bersaglio numero 1 di tutto il circus dopo aver condizionato il finale di una delle stagioni più accese di sempre.
Il 12 dicembre 2021 rimarrà una data storica per la categoria regina del Motorsport. L’atto conclusivo del mondiale ad Abu Dhabi ha segnato il circus, lasciando una lunga coda di polemiche. Dopo oltre sei mesi la decisione di Michael Masi continua ad essere oggetto di discussioni per l’importanza che ha avuto nella bagarre finale tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. I due piloti erano arrivati a pari punti nella sfida finale, dopo un testa a testa senza esclusioni di colpi. La RB16B è stata l’unica vettura in grado di mettere in discussione lo strapotere della Mercedes.
Il dominio della Stella a tre punte, nell’era ibrida della F1, sembrava inscalfibile, grazie alla superiorità del mezzo tecnico e di un Hamilton in stato di grazia. Lewis si è dimostrato un manico sempre affamato e non ha lasciato granché agli avversari, dopo la sconfitta nel 2016 ad opera del suo ex compagno Nico Rosberg. La squadra con sede a Brackley ha vinto titoli a raffica, distruggendo tutti i record della massima categoria del Motorsport. Il lancio ritardato del nuovo regolamento tecnico aveva, in qualche modo, aiutato la squadra teutonica ad avere la chance di conquistare l’ottavo titolo costruttori.
Per Hamilton, invece, una vittoria nel 2021 avrebbe significato sorpasso a Michael Schumacher nella classifica all time. Nessun altro pilota era riuscito ad arrivare così vicino alla conquista dell’ottavo titolo. Nel 2021 la Mercedes si è confermata l’auto da battere, ma la Red Bull Racing è andata molto vicina a detronizzarla in classifica costruttori, anche grazie all’apporto di Sergio Perez. La grande sorpresa è avvenuta tra i due top driver della graduatoria. L’olandese della RB si presentò ad Abu Dhabi con il solo vantaggio di un numero maggiore di vittorie. In caso di arrivo a pari punti, avrebbe vinto il riconoscimento iridato.
Max ha dato tutto e ha meritato il titolo, ma il modo con cui lo ha vinto ha lasciato gli appassionati senza parole. Hamilton è stato beffato negli ultimi metri. La striscia di successi di Lewis si è così fermata a quattro, dato che aveva sempre vinto dopo il ritiro di Rosberg nel 2016. Fatale è stato l’ultimo giro del GP degli Emirati Arabi, dopo l’incidente della Williams di Latifi e l’ingresso della Safety Car. Il testa a testa finale, all’ultimo giro, è derivato da un decisione errata del direttore di gara. Michael Masi, infatti, ha dato una occasione inaspettata al “toro” olandese. L’australiano ha fatto sdoppiare solo le auto che separavano i contendenti alla corona, nell’incredulità generale.
Per questo motivo Hamilton non si era nemmeno fermato a cambiare gomme, mentre Verstappen ha approfittato del regalo per montare le mescole soft. Masi ha deciso di far riprendere la corsa per un ultima accesa tornata, proprio quando il team Mercedes pensava che la gara sarebbe finita sotto regime di Safety Car. L’olandese ha avuto l’occasione di sopravanzare, all’interno di curva 5, il rivale anglocaraibico, riuscendo a beffarlo in modo atroce all’ultimo respiro. Hamilton ha subito dichiarato via radio che qualcosa era stato manipolato, mentre Wolff è andato su tutte le furie, ma ogni accusa del team fu subito rispedita al mittente.
Red Bull, l’ammissione su Michael Masi
“Si chiama Motorsport”, sentenziò il direttore di gara, ma quel tipo di decisione stravolse tutto. Masi, infatti, è stato sostituito dalla Federazione Internazionale dell’Automobile in questa annata. Toto Wolff scelse di non presenziare al Galà FIA di fine anno a Parigi, così come il sette volte campione del mondo. Una situazione surreale, ma resasi necessaria dal fatto che Hamilton, come sottolineato dal team principal austriaco, si sentì derubato di un mondiale che sentiva già suo. L’anglocaraibico si era rifatto sotto nel finale di stagione, mettendo Max sotto pressione. L’olandese diede il massimo in qualifica, conquistando la pole ad Abu Dhabi, ma il ritmo in gara del #44 era di un altro pianeta. Il destino e l’incompetenza di Masi hanno teso una bella mano, al momento opportuno, al figlio d’arte di Jos.
Il finale fu spiacevole anche per un teatrino di comunicazioni pubbliche tra Christian Horner, Toto Wolff e Michael Masi. Pressioni e urla che fomentarono un clima poco sportivo. Il clima si fece rovente subito al primo giro, quando Max provò a riprendersi la prima posizione, ma con un taglio netto di chicane, Hamilton si difese con un pizzico di furbizia ed esperienza. Iniziarono le proteste del team di Milton Keynes. L’atmosfera era divenuta insostenibile, anche perché ne aveva combinate di ogni il direttore di gara. Le decisioni di Silverstone, Spa e in Arabia Saudita avevano lasciato gli appassionati con l’amaro in bocca.
Masi, ad Abu Dhabi, avrebbe potuto fermare la corsa con le bandiere rosse e far ripartire i piloti, ma ha scelto di fare entrare la Safety Car in pista, per poi dare il via libero ad un rovente giro finale. Christian Horner ha detto la sua su Michael Masi in una recente intervista The Cambridge Union: “Ha commesso un errore in quanto non ha permesso a tutte le auto doppiate di annullare il giro. Penso che ci fossero tre macchine che sono state tenute in fondo al campo e incapaci di sdoppiarsi. Questo è stato l’unico errore che ha commesso”. La Mercedes ritenne che Bernd Maylander avrebbe dovuto rimanere per un altro giro, ma la direzione gara ha deciso diversamente. Horner non ha commentato la questione.
Masi è stato fatti a pezzi in rete. “Ho pensato che fosse tremendamente difficile rimanere per lui in quella situazione, in particolare in pubblico, e poi il trolling che ha ricevuto e gli abusi che ha ricevuto online senza davvero supportare la federazione dietro di lui – ha aggiunto Horner – sono rimasto molto deluso dal modo in cui la FIA ha affrontato Michael perché aveva il controllo di gara facendo il meglio che poteva con la pressione che aveva. Il mantra era sempre molto chiaro che sarebbe stato sempre sotto pressione per ricominciare quella gara. Nessuno voleva vedere un campionato del mondo vinto con una Safety Car”.
Il manager 48enne britannico non è assolutamente d’accordo che Verstappen abbia vinto solo grazie all’errore umano di Masi. Il pilota olandese ha dimostrato una maturità e una guida impeccabile per tutto il corso della stagione, avendo avuto anche sfortune clamorose. “Ci sono state molte decisioni che ha preso l’anno scorso che sentivamo andate contro di noi, sia che si trattasse della bandiera gialla nelle qualifiche in Qatar o dell’incidente di Silverstone con Lewis. Ma mi dispiaceva per lui che ci sarebbe dovuto essere più supporto dopo quello campionato perché era in una posizione incredibilmente difficile”, ha concluso Horner.