La Ferrari è conscia che nel 2022 non si possono commettere altri errori. Ecco come i tecnici stanno lavorando per tornare a vincere il prossimo anno.
Maranello è in fermento per mettere a punto soluzioni che possano elevare la Ferrari al vertice della categoria regina del motorsport. Da tanti, troppi anni il management del Cavallino rimanda alla stagione ventura, trovando conforto in una squadra giovane che deve crescere. Gli anni sono passati e la incosciente gioventù ha lasciato spazio ad una razionale maturità che spinge tutti, dal primo all’ultimo uomo del team, a puntare tutto sulla prossima stagione.
La F1 cambierà faccia e lo farà mettendo in mostra una nuova concezione di monoposto. Se i motori rimarranno gli stessi attuali, le vetture saranno ad effetto suolo. Un concetto già visto nel motorsport che sarà rinfrescato per poter rendere la F1 ancora il massimo spettacolo delle corse su due ruote. Gli obiettivi di Liberty Media, proprietari del circus, è quello di tornare ad avere gare spettacolari e tanti vincitori diversi nel calendario F1 più lungo di sempre.
Per arrivare a questo livello di competizione, le monoposto dovranno essere aerodinamicamente compatibili ad un concetto di battaglia che non si vede da tanti anni in pista. Le auto odierne fanno fatica ad effettuare sorpassi “naturali”, ovvero senza l’ausilio del DRS, a causa di una aerodinamica che impedisce alla vettura che insegue quella davanti di essere risucchiata dall’effetto della scia. Per tale scopo nel 2011 è nato il Drag Reduction System, un’ala mobile posteriore che riduce la resistenza aerodinamica delle vetture e permette, in specifici punti del tracciato, di effettuare dei sorpassi così elementari, da risultare sin troppo artefatti.
Le monoposto 2022 continueranno ad avere il DRS, ma saranno ad effetto suolo e con una aerodinamica pensata per favorire un effetto scia naturale per vedere più azione in pista tra i piloti. In molti hanno obiettato che il nuovo regolamento tenderà, forse, ad accrescere lo spettacolo, semplicemente perché le vetture saranno molto simili tra loro. Il pilota della Ferrari, Carlos Sainz, ha assicurato che la Ferrari sta lavorando su un progetto di monoposto molto differente rispetto a quello esposto dalla FIA. Il modello sfoggiato nelle scorse settimane è la base sul quale i singoli costruttori differenziarono le loro auto. Nonostante il regolamento della prossima stagione sarà molto restrittivo, ciascun team avanzerà delle invenzioni tecniche che potrebbero invertire i fattori di forza attuali.
Ferrari, impossibile sbagliare
La Ferrari non vince un campionato costruttori dal 2008 quando Felipe Massa e Kimi Raikkonen riuscirono a precedere la McLaren-Mercedes e la BMW. Il finlandese, invece, è l’ultimo pilota del Cavallino ad essersi aggiudicato una corona iridata nel 2007. Nel 2022 saranno trascorse ben quindici stagioni, una vita fa. I vertici della Ferrari hanno per questo individuato, da tanto tempo, nella prossima annata il campionato della svolta. Da John Elkann, presidente della Scuderia, a Mattia Binotto, team principal della Rossa, sino ai piloti, tutti puntano a lottare per la conquista del mondiale.
Negli ultimi anni la Ferrari si è accontentata di un ruolo marginale, guardando da spettatore i successi della Mercedes. A Maranello non si festeggia una vittoria in F1 da oltre due anni, e Charles Leclerc e Carlos Sainz sognano di trionfare con la Rossa.
Gli obiettivi della Rossa
I tecnici continuano a studiare migliorie per la power unit della SF21. I riscontri in Russia e Turchia hanno dimostrato che gli sforzi della Scuderia stanno andando nella giusta direzione. Il nuovo regolamento darà grandi possibilità ai team inseguitori di Mercedes e Red Bull Racing, nella speranza di annullare un gap che è diventato incolmabile. Nella graduatoria generale, la McLaren motorizzata Mercedes e la Ferrari, rispettivamente terze e quarte nella classifica costruttori, presentano un distacco di quasi 200 punti dalla Mercedes. La Red Bull Racing si è molto avvicinata alle performance del team teutonico, ma tutti gli altri team sono ancora lontani anni luce.
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In Turchia abbiamo avuto la riprova che in F1 non basta un’auto con un buon passo e due ottimi piloti per salire sul podio. È un gioco di squadra e tutto deve funzionare come un orologio svizzero. L’intera organizzazione della Ferrari deve puntare ad un concetto di perfezione che a Maranello manca da molto tempo. Non sono bastati, in passato, gli ingaggi a campioni del mondo come Alonso e Vettel per tornare sul tetto del mondo, il giudice supremo è il cronometro e nel 2022 non può segnare altri ritardi.