Il quattro volte campione del mondo, Sebastian Vettel, ha lanciato una bordata a Lewis Hamilton in vista del finale di campionato.
La lotta mondiale sta entrando nel vivo e la sfida tra Max Verstappen e Lewis Hamilton cattura l’interesse anche degli altri piloti in griglia. L’anglocaraibico della Mercedes deve recuperare otto punti dall’asso della Red Bull Racing. Il GP di Jeddah si preannuncia infuocato e ad appiccare il fuoco ci ha pensato il pilota dell’Aston Martin Sebastian Vettel. Il tedesco ha lottato con il campione di Stevenage in diverse annate e conosce bene la forza di Lewis, ma anche un suo punto debole.
Dopo la sconfitta nel 2016 contro Nico Rosberg e il successivo ritiro del tedesco, Lewis Hamilton ha avuto vita facile in Mercedes con l’arrivo di Valtteri Bottas. Il finlandese, ex pilota della Williams, non aveva mai vinto un Gran Premio quando firmò il contratto con il team teutonico. Per un campione dal talento di Hamilton è stato un gioco da ragazzi domare il compagno di squadra. In alcune circostanze Bottas ha dimostrato velocità, specialmente in qualifica, ma non ha mai lottato fino alla fine contro Hamilton per un titolo mondiale. Lewis ha ricevuto, spesso, anche un appoggio importante dal povero Valtteri che è stato sacrificato per una causa più grande. Non a caso nel Circus è stato rinominato “wingman”, ovvero braccio destro o con il termine maggiordomo.
Le seconde guide hanno, storicamente, svolto un lavoro sporco, dovendosi accontentare di avere una posizione da comprimari, utili a conseguire obiettivi di squadra o della prima guida. E’ successo in tutti i team della storia della F1, ma nel passato recente lo strapotere tecnico della Mercedes era così spudoratamente superiore, tale da ridicolizzare la figura del sacrificato Bottas. Hamilton non avrebbe avuto bisogno di un aiuto del compagno di squadra, in versione tappo in alcuni GP, per conseguire i suoi record e i titoli mondiali.
Vettel e la sua visione delle seconde guide
Il tedesco ha vinto quattro titoli mondiali in carriera e senza l’aiuto delle seconde guide. La Red Bull Racing, ai tempi, ha messo entrambi i driver nelle condizioni di vincere. Dal 2010 al 2013 Sebastian Vettel e Mark Webber se ne sono date di sportellate e, alla fine, tra i due ha vinto il pilota più forte. A differenza della Mercedes che lasciò liberi Nico Rosberg e Lewis Hamilton ma con un enorme vantaggio tecnico sulla concorrenza, la Red Bull rischiò di perdere qualche mondiale per le bagarre tra il tedesco e l’australiano.
“Alla Red Bull non ho mai avuto l’aiuto della seconda guida; Webber era coinvolto spesso anche lui nella lotta iridata e quindi non so cosa voglia dire avere una seconda guida che lavora per te. Io e Mark siamo sempre stati molto vicini in termini di punti e quindi non era chiaro il discorso prima e seconda guida“, ha dichiarato Sebastian Vettel a Gpfans.
Nel rush finale, invece, si fa un gran parlare del supporto che devono ricevere i rivali alla corona iridata. Max Verstappen può godere dell’appoggio dell’esperto Sergio Perez che ha l’obiettivo, al suo primo anno con la Red Bull Racing, di ben figurare per il team austriaco e di contribuire alla conquista del mondiale costruttori. Lewis Hamilton, invece, spera in un ultimo sussulto di Valtteri Bottas prima della dipartita verso il box dell’Alfa Romeo Racing.
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“In generale non sono un grande fan delle seconde guide, credo che ognuno debba correre per se stesso e per i suoi obiettivi. Io sono contento di non aver avuto nessun aiuto da Mark Webber, ma non perché abbia qualcosa contro Mark, sono orgoglioso di essere riuscito a vincere da solo senza aiuti di nessuno“, ha chiosato il tedesco.