Il futuro della F1 potrebbe perdere un pilastro nella prossima stagione. Gli accordi economici stanno delineando un nuovo scenario.
La F1 si sta preparando ad una rivoluzione totale, quella che porterà alla rinascita delle monoposto ad effetto suolo. Ovviamente si tratta di un qualcosa di ben diverso rispetto alle vetture che hanno militato nella massima serie tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, ma i concetti di base e gli obiettivi si assomigliano molto.
Questo cambiamento epocale non ha precedenti nel Circus, e tutti sono impazienti di vedere i nuovi bolidi. Attualmente, la prima data valida è il 10 febbraio, giorno in cui l’Aston Martin toglierà i veli alla AMR22. Tra i top team, solo Mercedes e Ferrari hanno reso nota la data di presentazione: la W13 vedrà la luce venerdì 18 febbraio, venendo bruciata di un solo giorno dalla nuova rossa.
La Red Bull ha stuzzicato i fan annunciando il nome della nuova monoposto, che si chiamerà RB18. Tuttavia, la monoposto del neo-campione del mondo di F1, Max Verstappen, non ha ancora una data di unveiling certa. L’11 febbraio toccherà alla McLaren, ma altri cinque team mancano ancora all’appello.
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F1, nel 2022 potrebbero saltare le Sprint Race
La stagione di F1 targata 2021 ha visto l’avvento delle Sprint Race, le “garette” del sabato utili a determinare lo schieramento di partenza per la domenica. Il format del week-end ne usciva totalmente rivoluzionato, con una sessione di qualifica al venerdì che assegnava le posizioni per il giorno seguente.
Tuttavia, questa nuova idea non ha entusiasmato troppo la gran parte dei fan, ma questo non ha toccato più di tanto Liberty Media, che per il 2022 ne ha in programma ben sei dopo quelle corse pochi mesi fa a Silverstone, Monza ed Interlagos. Negli ultimi giorni, secondo quanto riporta “Motorsport.com“, si sono sollevati diversi dubbi sull’effettiva disputa delle Sprint Race.
Lo scorso anno, ogni squadra è stata pagata con un bonus di 100 mila dollari per ognuno dei tre eventi, oltre ad altre aggiunte fuori dal budget cap per riparare le auto danneggiate in queste gare del sabato. Il problema, legato al 2022, è relativo al fatto che la F1 non pare intenzionata a fornire delle indennità in caso di incidente.
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Le voci sono state confermate anche dal CEO della McLaren, Zak Brown, che in questi giorni si è scagliato per diverse volte contro i top team, rei di “farsi le regole da soli, al posto della FIA“. La situazione è in continua evoluzione e c’è la sensazione che le cose si risolveranno, ma questo imprevisto non era nei piani delle squadre e degli organizzatori.