F1, Haas e Ferrari sotto accusa? Arriva la risposta di Resta

L’ingegnere italiano Simone Resta è il progettista della Haas e ha tuonato contro i team principal che hanno accusato la squadra americana nelle scorse settimane.

Le schermaglie tra team rappresentano una costante del circus della F1. Le squadre che lottano per il vertice sono immerse in battaglie politiche con frecciate continue. In questa stagione nell’occhio del ciclone sono finite Haas e Ferrari. I vertici di Alpine e Aston Martin hanno lanciato, per primi, delle illazioni sul lavoro della squadra americana in relazione ad una condivisione della tecnologia con la Scuderia Ferrari.

Haas Simone Resta (Media Ferrari)
Haas Simone Resta (Media Ferrari)

Dopo un exploit nella prima gara dell’anno in Bahrain, la VF22 è stata attenzionata con sospetto dai team principal avversari. La Scuderia Ferrari ha celebrato una magnifica doppietta e Kevin Magnussen, complice il ritiro di entrambe le Red Bull Racing, ha concluso addirittura al quinto posto. In totale cinque auto motorizzate Ferrari si sono classificate nei primi dieci posti nel GP inaugurale. Tranne Mick Schumacher, ancora fermo a zero punti, hanno festeggiato anche Magnussen, Bottas e Zhou.

Da fanalino di cosa alla bagarre per i punti. Il progresso della Haas ha fatto storcere il naso prima di tutto alla McLaren. Il team principal Andrea Seidl ha sottolineato che la Formula 1 dovrebbe essere un campionato tra 10, 11 o 12 veri costruttori. L’unica cosa da condividere è la centralina e il cambio. Il resto andrebbe fatto personalmente. Nel caso si superasse questo limite, secondo il tecnico tedesco, si rischia un trasferimento di proprietà intellettuale, che modifica direttamente le prestazioni delle monoposto.

In un cambio di regolamento epocale una dritta può fare molta differenza. Otmar Szafnauer dell’Alpine, a F1 TV, ha aggiunto: “La preoccupazione è che coloro che condividono le gallerie del vento possono prendere un caffè insieme e soprattutto se sono partner e dicono davanti a un caffè ‘Come è andato l’ultimo piano che hai provato?’ Non bisogna andare in quella direzione, non va bene così”. Una provocazione nei confronti della Haas che presenta degli uffici a Maranello.

L’ex team principal dell’Aston Martin ha spiegato che la cosa non mai accaduta tra Aston e Mercedes perché i processi erano robusti. E non c’erano opportunità di caffè tra i tecnici aerodinamici. Il rischio secondo Otmar Szafnauer è che persone di team diversi, condividendo la stessa mensa o usando lo stesso tunnel, possano aver parlato e indirizzato lo sviluppo in galleria del vento della wing car in una certa direzione.

F1, la risposta di Simone Resta

Sulla questione si è espresso anche Toto Wolff che, nelle settimane precedenti, ha sottolineato che il cambio di personale tra due squadre e la vicinanza fisica delle infrastrutture utilizzate possono portare a controversie che non fanno bene al nostro sport. La collaborazione storica tra Ferrari e Haas è nata a seguito del taglio del budget cap. In Haas sono arrivati venticinque uomini dalla Scuderia. Quest’ultima ha dovuto trasferire dei tecnici anche sul progetto WEC 2023.

Il fatto è che la situazione non è nemmeno simile a quella che coinvolse la Racing Point, oggi Aston Martin, quando furono sottratti 15 punti dalla graduatoria costruttori per una violazione eclatante. La RP20 era in sostanza una Mercedes rosa e fu comminata una multa di 200.000 euro per auto per l’illegalità dei condotti del sistema frenante. La perdita della terza posizione fu una giusta conseguenza di una copia spudorata della Stella a tre punte che aveva dominato il campionato precedente.

La Haas ha, semplicemente, puntato tutto sul 2022, dopo una annata avara di soddisfazioni. Simone Resta e tutti i tecnici della squadra americana, hanno scommesso tutto sul cambio di regolamento e, finalmente, i risultati gli hanno dato ragione. Il team principal Gunther Steiner ha difeso l’operato degli ingegneri e ha aperto le porte alla FIA per un controllo nella sede di Maranello. Simone Resta, come riporta Motorsport-Total.com, ha riposto per le rime alle accuse ricevute nelle ultime settimane.

Mi interessa solo il mio lavoro, ad essere onesto, ovvero quello che facciamo con l’auto. Cerchiamo di migliorarla per dare ai piloti una monoposto migliore. Le altre questioni stanno su un livello differente rispetto a quello su cui lavoro in questo momento. Conosciamo le regole e le rispettiamo. Non c’è molto altro da dire al riguardo. Si possono guardare le foto e vedere molte auto che hanno tante somiglianze. Credo che tutti debbano fare un buon lavoro e concentrarsi su se stessi. Suppongo che vedere un team come il nostro che lotta a centro-gruppo forse non è quello che ci si aspettava”. Kevin Magnussen, infatti, è stato capace di andare a punti in tre diverse gare sulle quattro disputate sin qui. Nei costruttori la Haas è ottava con quindici punti complessivi.

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