Uno dei metodi fondamentali per farci un’idea della nostra situazione in un torneo. Un calcolo semplicissimo che ci darà un grosso suggerimento su come adattare la nostra strategia via via che il gioco procede.
Un metodo grezzo e rapido per avere un’idea di come siamo messi in una particolare fase di gioco, consiste nell’osservare il cosiddetto average, ossia la media degli stack dei player ancora in gioco. Si calcola molto banalmente facendo la media, dividendo quindi l’ammontare totale delle chips in gioco per il numero di partecipanti ancora presenti.
Il fatto di essere più o meno alti non ci fornisce però grandi informazioni circa la strategia migliore da utilizzare in base alla situazione che si presenta. Qui entra in gioco un sistema semplicissimo, messo a punto ormai circa 25 anni fa, ma ancora utilizzato largamente grazie alla semplicità nel ricordarlo e applicarlo.
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Corre l’anno 1995 quando Paul Magriel (dalla cui iniziale del cognome è intitolato il Fattore M), matematico e abile giocatore di poker, inventò questo geniale metodo, poi perfezionato e messo a punto da Dan Harrington, vincitore dell’edizione di quell’anno delle World Series Of Poker. Quest’ultimo è colui che ha implementato il metodo integrando una strategia “a fasce”, che vedremo nel dettaglio a breve.
Come già detto il Fattore M ci permette di avere un’idea più precisa e mirata su come proseguire il torneo che stiamo giocando. Il metodo consiste nell’estrarre questo fattore e adattare poi lo stile di gioco e i range delle nostre mani in base alla fascia ove questo numero rientra.
Tra i tantissimi calcoli e modelli che possiamo – e dovremmo – utilizzare durante il gioco, questo richiede davvero pochissimo impegno e in confronto ad altri è semplicissimo da ricordare.
Il Fattore M ci indica semplicemente quale e quanto margine di manovra abbiamo per impostare le nostre giocate.
Per calcolarlo è sufficiente conoscere cosa indica. Il Fattore M indica essenzialmente quanti giri di bottone abbiamo a disposizione, non giocando nessuna mano, prima di terminare le nostre chips.
Poniamo il caso ci troviamo in questa situazione:
Eseguiamo i calcoli citati:
18,500 (nostro stack) / [300 (Piccolo buio) + 600 (grande buio) + 50*8 (ante*giocatori al tavolo)] =
18,500 / 1,300 = 14,2
In questa situazione possiamo quindi dire che il nostro Fattore M è pari a 14,2
Eccoci finalmente alla strategia a fasce che abbiamo citato poco fa. Una volta ottenuto il nostro fattore, osserviamo in quale di queste fasce ci troviamo e adattiamo il nostro gioco come riportato.
Zona Verde: Fattore M maggiore o uguale a 20.
Quando il nostro stack ha un M maggiore o uguale a 20, possiamo giocare tranquillamente secondo la strategia che abbiamo deciso, senza che questo ci condizioni in alcun modo.
Zona Gialla: Fattore M compreso tra 10 e 20.
Questa è la situazione dove vantiamo ancora un discreto spazio di manovra, ma non possiamo permetterci di essere troppo schizzinosi come le nostre starting hand e dobbiamo iniziare a fare un po’ di azione per non trovarci a breve in zona arancio. Va bene aggredire maggiormente, magari di posizione e con un range di mani un po’ più largo.
Zona Arancio Fattore M compreso tra 5 e 10.
Qua iniziamo ad essere agli sgoccioli. Ci stiamo inesorabilmente avvicinando alla triste situazioni in cui si “muore di bui”. Urge correre ai ripari per provare a riportarci almeno in zona gialla. Il gioco deve necessariamente diventare più aggressivo, ok raise di posizione per rubare i bui anche con starting hand un po’ più marginali (sempre con criterio!) e ricordiamoci che non abbiamo pressoché più margine di gioco dopo il flop. Vietati quindi i limp (call preflop senza rilanci precedenti) e le imboscate con mani forti. Un errore in questa fascia e siamo quasi sempre a casa.
Zona Rossa Fattore M compreso tra 1 e 5.
A questo punto il margine di manovra che abbiamo è pressoché limitato al gioco preflop. Visto che qualsiasi raise ci committerebbe al piatto (*Commitment nel poker: non avere più odds per passare, quale che sia la nostra mano), non ci restano che due sole opzioni: andare all-in o passare. Quella situazione che in gergo viene chiamata “Push or Fold”. Ci sono intere biblioteche di modelli matematici per individuare i range di starting hand perfetti in ogni spot, ma è abbastanza inutile conoscerli dal momento che sono calcoli troppo lunghi per essere svolti mentalmente al tavolo, magari ha senso dopo per l’analisi del gioco, ma tant’é. Diciamo che come regola generale possiamo basarci a grandi linee sui range che abbiamo visto per i Sit&Go in situazione di stack ≤12BB (Short)
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La Dead-Zone: Fattore M minore o uguale a 1
Come è facile immaginare, a questo punto il margine di manovra è nullo nella pratica. L’unica azione che possiamo fare è andare all in ATC (Any Two Cards, due carte qualsiasi). Se non stiamo pagando ante possiamo addirittura scartare qualche mano, ma ricordiamoci che ogni turno il bottone gira e ad ogni movimento di questo saremo meno in posizione, con tutto ciò che questo comporta.
Ricapitolando, il Fattore M si calcola dividendo il nostro stack per il costo totale in chips di un giro completo di bottone. In base alla fascia ove si colloca questo fattore possiamo seguire la strategia ad hoc. Nulla di più semplice, la difficoltà qua sta nel non cedere alla tentazione di inventarsi manovre strane o giocate che risulterebbero in questi casi perdenti.
La disciplina in questo, se non la si possiede naturalmente, la si può acquisire con l’esperienza schiaffo dopo schiaffo che prendiamo al tavolo verde. Sta a te decidere quanto deve essere dispendioso imparare a resistere alla voglia di strafare che sale inesorabile al tavolo verde.
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