Tutti conosciamo il colosso delle spedizioni, da oltre 65 miliardi di dollari di fatturato annuo. Non tutti però sanno che negli anni ’70 era una piccola aziendina sgangherata, che a un passo della bancarotta si salvò in modo davvero incredibile.
Si sentono spesso storie pazzesche legate al mondo del gioco e dei casinò, ma questa davvero puo’ fare storia per l’effetto cascata che una particolare nottata ha innescato.
Tutto ebbe inizio negli ultimi anni degli anni ’60, quando Frederick W. Smith, un brillantissimo studente di scienze economiche, impazziva per le tempistiche bibliche con cui venivano consegnati i componenti elettronici che abitualmente acquistava per coltivare la sua grande passione per le tecnologie.
In quegli anni il trasporto delle merci veniva effettuato generalmente su gomma o su ferro. Frederick iniziò quindi a pianificare innovativi sistemi di logistica e trasporto e, grazie a ingenti finanziamenti, potè contare sulla disponibilità di una dozzina di aeroplani ad uso esclusivo. Gettò in questo modo le basi per una rivoluzione nel mondo del trasporto delle merci.
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FedEx, la crisi petrolifera e la spirale verso il fallimento
Correva l’anno 1973, quando i paesi arabi del Medio Oriente appoggiarono Egitto e Siria contro Israele nella nota guerra del Kippur, imponendo un tragico embargo del petrolio a tutti i paesi filo-israeliani. Questo ebbe ripercussioni a livello globale, gettando il mondo intero in una disastrosa crisi petrolifera.
Le prime realtà colpite duramente da questa situazione furono naturalmente tutte quelle che basavano il proprio business sull’utilizzo di petrolio e derivati. FedEx accusò duramente il colpo vedendo il prezzo del carburante impennarsi e, insieme a una situazione fiscale già difficoltosa, perse la fiducia dei finanziatori.
La situazione era disastrosa, Fred si trovò a un certo punto con soli 5,000$ dollari in cassa e e 24,000$ di fatture scadute per il carburante utilizzato.
Il colpo di testa che ribaltò la situazione
Fred Smith non si rassegnava all’idea di chiudere la FedEx, sua creazione prediletta, un tempo realtà milionaria e adesso ridotta alle briciole. Decise così di giocarsi il tutto per tutto in un’avventura che sembra uscita da un film.
Presi gli ultimi cinquemila dollari rimasti, partì con uno dei suoi aerei alla volta di Las Vegas. Scelto il tavolo al casinò, si fece cambiare tutto in fiches e dopo una serata al tavolo di BlackJack tornò a casa con un’incredibile vincita di bene 32,000$. Saldò gli arretrati e riuscì a recuperare in fretta la fiducia degli investitori, tanto che in poche settimane accumulò ben 11 milioni di dollari in finaziamenti. Nel frattempo la guerra si avviava verso la fine e con essa la crisi petrolifera. Da allora FedEx non smise più di crescere.
La crescita dell’azienda non si è più arrestata e oggi è tra le aziende meglio valutate al mondo. Un colosso che vanta oltre 400.000 collaboratori, da 18 anni consecutivi nella Top20 di Fortune, di cui ben 14 nella Top10, con un giro d’affari che oggi supera i 60 miliardi di dollari annui. Non male per una partita a BlackJack di 50 anni fa.