Fernando Alonso, la rivelazione sulla Ferrari: li faceva sentire idioti

Alonso è stato uno dei piloti in assoluto più amati dai tifosi della F1 di tutto il mondo, ma non ha mai nascosto una lingua velenosa e netta.

La F1 è uno degli sport più amati in assoluto in tutto il mondo ed è normale dunque che i suoi grandi campioni siano delle icone assolute che vengano idolatrate sempre di più in modo tale da essere considerati anche dei veri e propri esempi e modelli da seguire e dai quali poter prendere ispirazione.

Fernando Alonso è senza dubbio alcuno uno di quei personaggi che sono stati in grado più di tutti di inserire in modo chiaro e netto il proprio nome nell’immaginario collettivo, riuscendo a vincere due titoli Mondiali, andando vicino ad altri tre e risultando sempre una delle persone più schiette e sincere dell’intero panorama automobilistico di sempre e di recente sono uscite altre sue dichiarazioni molto forti.

Fernando Alonso (LaPresse)
Fernando Alonso (LaPresse)

La storia della F1 è sempre stata costellata e contrassegnata da una serie incredibili di campioni che hanno saputo nel corso della propria carriera ritagliarsi uno spazio sempre più grande e sempre più importante nella storia dell’automobilismo, realizzando delle imprese che sono diventate epiche ed eroiche nel corso degli anni.

Battere Michael Schumacher e rompere il suo dominio che durava da ben cinque anni consecutivi è stata sicuramente una delle più grandi imprese di sempre e Fernando Alonso è stato il nuovo volto vincente e dominante del mondo dell’automobilismo nel mondo della F1.

Lo spagnolo è stato in grado di elevare sempre di più il proprio livello e nel 2010 sostituì Kimi Raikkonen in Ferrari, cercando di riportare un titolo a Maranello che mancava dal 2007 e che purtroppo risulta essere ancora oggi l’ultimo.

Fernando Alonso ha però saputo essere a tutti gli effetti un pilota completo a 360°, ovvero uno di quelli che ha saputo essere allo stesso tempo uno dei più rapidi in assoluto, un collaudatore e anche uno stratega, come infatti ha confermato Massimo Rivola, dirigente Ferrari, in un’intervista a “Il Foglio”.

“Nessuno legge le gare come lui. Molte volte ha fatto sentire degli idioti quelli di noi al muretto dei box perché poteva vedere oltre. Eravamo davanti ai computer, lui stava facendo un altro lavoro, ma capiva le cose prima degli altri. Ci sono piloti che ti insegnano molto.”

È normale dunque capire come la mente torni indubbiamente a quella disastrosa strategia che ha affossato i sogni di gloria della Ferrari nel Mondiale del 2010, un vero e proprio crollo senza possibilità di replica che ancora oggi brucia e non poco.

Non solo con la Ferrari, i problemi di Alonso con i muretti

Fernando Alonso è stato uno dei più grandi piloti che si siano mai ammirati in un circuito di F1 e per questo motivo ha saputo senza alcuna ombra di dubbio essere in grado di entrare tra i grandi e leggendaria nomi della storia.

Il fatto è che lo spagnolo non ha mai avuto un carattere per nulla facile ed è sempre stato molto difficile per lui riuscire a entrare in buono contatti con il muretto e la propria dirigenza in generale e soprattutto sono sempre stati ricordati i suoi audio ai Team Manager in McLaren.

Uno dei più memorabili e spassosi è stato sicuramente quello nel quale chiedeva alla sua Scuderia se almeno quel giorno sarebbero riusciti ad arrivare fino alla fine della gara, dimostrazione di come la vettura a Woking, nel suo secondo trascorso, non fosse stata sicuramente una dei migliori.

Alonso ha dunque avuto modo in tantissime occasioni di essere considerato parte integrante non soltanto delle gare e delle lotte in pista, ma anche di poter far parte a tutti gli effetti dello spettacolo e della parte più nascosta della F1.

Un carattere forte con il quale non è masi stato semplicissimo andare d’accordo e soprattutto non c’è mai stata la voglia da parte sua di piegare la testa agli ordini di Scuderia e ha sempre cercato di essere lui stesso la parte integrante del proprio mondo e del proprio modo di guidare.

Quest’anno sarà ancora in pista con la Alpine, dando vita così a un nuovo capitolo di una scintillante e brillante storia d’amore con le corse che lo hanno reso sempre di più nel corso del tempo una di quelle figure immortali e con la sua schiettezza ha permesso a tantissimi piloti di poter essere ispirati dalla sua grande abilità in pista e non solo.

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