Dopo l’ennesimo record fatto segnare in Canada, un grande della F1 del passato ha previsto comunque un grande futuro per Alonso.
Sarà pure un vecchietto della F1, ma Fernando Alonso nel Circus rimane ancora uno dei piloti più veloci. Lo dicono i numeri, anche questa stagione, dove finora non è che abbia brillato troppo. In Canada però è tornato di nuovo sulla cresta dell’onda per un weekend davvero importante. Lo si era capito fin dal venerdì che poteva essere l’asturiano una delle sorprese. Poi in FP3 il miglior tempo ha addirittura fatto sperare in qualcosa di clamoroso, che in qualifica è stato solo sfiorato visto che Max Verstappen ha deciso bene di prendersi la pole.
La partenza in prima fila accanto all’olandese ha comunque permesso ad Alonso di agguantare un altro record in carriera, quello di essere tornato in prima fila dopo oltre dieci anni dall’ultima volta (Hockenheim 2013, quando fece segnare la sua ultima pole in carriera). Ancora lontano però il record di pilota più anziano a farlo, visto che Luigi Fagioli nel GP di Francia del 1950 lo fece all’età di 52 anni e 23 giorni. Erano altri tempi, è vero, ma comunque oggi un risultato del genere fa ancora clamore. Meglio di lui in tempi moderno solo Michael Schumacher, che a Shanghai nel 2012 si qualificò secondo a 43 anni, 3 mesi e 12 giorni.
Alonso e l’ammissione di Gerhard Berger
Per il pilota spagnolo comunque quello che più è importante è l’affetto ricevuto dal pubblico proprio a Montreal, dove in tanti hanno fatto il tifo per lui, sperando nel miracolo la domenica, che purtroppo non è arrivato. Comunque c’è chi ancora veramente creda che possa dare filo da torcere ai piloti migliori della F1 ed è un grande ex come Gerhard Berger, oggi boss del DTM. Secondo il campione austriaco, a determinate condizioni Alonso ancora oggi potrebbe combattere per un Mondiale contro Verstappen e Leclerc.
“Lo adoro”, è stata la reazione di Gerhard Berger dopo le qualifiche di Fernando Alonso in Canada. Poi però gli elogi sono andati oltre: “Devo dire che, con il suo talento, Alonso potrebbe avere per me cinque titoli mondiali invece dei due che ha portato a casa”. Diverse infatti le chance svanite, in McLaren nel 2007 ma soprattutto almeno in due occasioni in Ferrari. “È un pilota brillante – ha ribadito Berger -. Dopo la McLaren ha chiuso un po’ le porte perché se fosse su una Mercedes avrebbe cinque titoli mondiali“.
Nel 2018, quando disse addio, sembrava terminata un’epoca. Il pilota spagnolo aveva chiuso il campionato alla guida della McLaren MCL33 dopo stagioni amare in una scuderia che sembrava lontana parente di quella che aveva trionfato tra gli anni Ottanta, Novanta e Duemila. Si era dedicato alla Indy, ma soprattutto al Wec con la Toyota, segno che comunque non aveva intenzione di mollare con le corse. Poi però la voglia di rimettersi in gioco con la F1 ha ripreso il sopravvento. Tanto che lo scorso anno era tornato in pista, ammettendo che il suo obiettivo era tornare a lottare per un Mondiale già dal 2022. Per ora obiettivo svanito, ma chissà che nel 2023 non possa esserci davvero la grande chance. E sarebbe qualcosa di storico.