Una gara di poker interrotta dalla polizia: in quel luogo, non c’era autorizzazione per giocare, la scoperta degli agenti
Partecipare al gioco d’azzardo in centri o siti internet, non autorizzati, è in Italia considerato reato. Fare una partitina di poker tra amici dove non ci sono soldi in ballo, non condurrà di certo la polizia a casa vostra, in una tranquilla serata estiva, ma in alcuni casi, le cose sono ben diverse.
Infatti, riunirsi in un centro privato e giocare con dei soldi in palio, quando non si è autorizzati, equivale praticamente a condurre un gioco d’azzardo, non riconosciuto. A differenza di casinò e sale giochi, quel luogo non è riconosciuto dallo Stato e ciò che è successo a Ferrara, metterà certamente in pericolo i diversi partecipanti ad un tavolo.
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La Polizia Amministrativa e della Squadra Mobile, è intervenuta infatti nella città emiliana, irrompendo nel bel mezzo di una partita, in un circolo privato. Trovati nel centro città, dopo diversi appostamenti, i giocatori non hanno potuto negare l’evidenza. I fatti riportano allo scorso fine settimana, quando nella tarda serata del sabato, gli agenti hanno avuto il via libera per fare il loro ingresso.
Scoperto quindi un circoletto con diversi “clienti”. Al momento dell’irruzioni, al tavolo verde erano presenti ben 8 giocatori più il dealer, per una partita della modalità, Poker Texas Hold’em. Di certo, non si giocava per la gloria. Infatti gli uomini del 113 si sono sincerati del fatto che con quell’ingresso, interrompevano una gara con lo scopo di vincere soldi.
L’età degli avventori è compresa tra 40 e 70 anni, e per quanto riguarda la partita sospesa, in ballo c’erano circa 1.265 euro da dividere tra i vari posizionati. I giocatori, hanno anche tentanto un maldestro tentativo di nascondere velocemente i contanti, ma l’effetto sorpresa non ha giocato in loro favore. Denunciati, il dealer ed i due gestori del circolo.