I detrattori della Ferrari trovano sempre più riscontri, a seguito degli incredibili strafalcioni della squadra italiana. Cresce il malcontento anche dei tifosi.
La Scuderia italiana continua ad essere sommersa da critiche. Il team non è riuscito a mettere in difficoltà Verstappen neanche su un tracciato, sulla carta, favorevole alle caratteristiche della F1 – 75. Nonostante una super qualifica dei “Carli”, conclusasi a meno di un decimo dal campione del mondo, in gara non c’è stata storia. L’idolo di casa è scattato a fionda e, complice anche un pizzico di fortuna, ha trovato il modo di vincere la sua decima corsa in stagione.
Per Verstappen si è trattato del trentesimo trionfo in carriera. Grazie al successo di Zandvoort il figlio d’arte di Jos è salito a quota 310 punti, nettamente, davanti a Charles Leclerc e Sergio Perez, entrambi a 201 punti. I due driver di Ferrari e Red Bull Racing sono incalzati da George Russell su Mercedes, a quota 188 punti. Basterebbe questo aspetto a gettare nel panico la squadra di Maranello. Oramai il Cavallino dovrà guardarsi negli specchietti dall’arrivo, nel finale di stagione, dal duo della Mercedes. Dopo la direttiva anti porpoising la squadra teutonica ha fatto un netto balzo in avanti.
Le performance di Zandvoort hanno messo in luce i progressi della W13 in termini di performance. Lewis è arrivato alle spalle di Leclerc, solo per un clamoroso mancato pit stop finale. Se il #44 si fosse fermato, come ha fatto Russell, i punti di vantaggio della Rossa sarebbero meno di 30. A Monza la RB18 rischia di dominare. Il tempio della velocità esalterà le caratteristiche della vettura austriaca. Il passo, messo in mostra in Olanda, inoltre, dalla Mercedes non farà dormire sogni tranquilli a Sainz e Leclerc. I continui errori strategici non hanno creato un clima disteso. Il morale dei piloti è sotto i tacchi, anche perché entrambi i riconoscimenti iridiati sono, saldamente, nelle mani della Red Bull Racing.
Dopo aver rovinato la corsa di Sainz, con un doppio errore clamoroso, il team principal ha minimizzato la questione. “È stato un semplice pasticcio – ha esordito a Sky Binotto – la chiamata è arrivata all’ultima curva e i meccanici non hanno avuto il tempo per arrivare pronti con le gomme. Volevamo reagire alla mossa di Hamilton, era giusto farla, ma con una chiamata arrivata troppo tardi. Sono cose che succedono dalle quali si impara”. Lo slogan è sempre quello: squadra giovane che sta imparando a non commettere errori che, raramente, fanno team di categorie minori. Ma i problemi per Sainz non sono finiti con il ritardato montaggio della posteriore sinistra.
Dopo aver rimontato, lo spagnolo ha ricevuto la beffa finale con un unsafe release. Secondo l’ingegnere di Losanna la decisione è risultata troppo severa. Sta di fatto il #55 è arrivato ottavo. Sulla Rossa sono piovute tantissime critiche, anche dagli esperti Sky Ralf Schumacher e Nico Rosberg. I due ex piloti di F1 non riescono a capacitarsi: “Anche i team di Formula 2 o Formula 3 fanno un lavoro migliore con la strategia e i loro pit stop rispetto alla Ferrari. Non è possibile”, ha affermato a Sky l’ex campione del mondo Nico Rosberg. F1, Red Bull marcia indietro sul budget cap: Ferrari spiazzata.
“Non è stato solo il pit stop ad andare storto: mancava la gomma, la pistolare era d’intralcio ed è stato fatto uscire. Non riesco più a capire Si commettono troppi errori. Nessuna conseguenza, nulla sembra essere cambiato in Italia”, ha tuonato Ralf Schumacher. In effetti, nonostante gli errori nella prima parte di stagione, nulla è cambiato nella pausa estiva. Continuare a nascondere i problemi sotto il tappetto non poterà lontano il team italiano. La F1 – 75 ha subito una involuzione preoccupante. Il team ha cercato di minimizzare la questione a Spa, ma sul tracciato di Zandvoort la Ferrari avrebbe dovuto fare la differenza. Il ritmo è stato sotto le aspettative, il degrado evidente e, come se non bastasse, il “semplice pasticcio” ha avvicinato in classifica la Stella a tre punte. F1, Red Bull fa a pezzi la Mercedes: è guerra tra Horner e Wolff.
Mattia Binotto ha rispedito al mittente le critiche. Secondo il team principal la Ferrari è pronta per Monza ed il finale di stagione, con un occhio già al 2023. Qualcuno dovrebbe invitare John Elkann a dare una scossa ad un ambiente statico. Il detto non è “squadra che perde non si tocca”, ed è ormai chiaro che la Rossa non riuscirà più a rimontare il gap in classifica. Le critiche alla Scuderia sono opportune, ma i vertici non hanno intenzione di apportare delle modifiche all’organico.
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