La Red Bull ha ormai poco da preoccuparsi per il Mondiale, non lo ammette ma lo fa capire, lo stesso Helmut Marko.
Il consigliere della Red Bull per il reparto di Formula 1, Helmut Marko, tira le somme a metà campionato. Ad ascoltare le sue dichiarazioni precedenti, a questo punto del Mondiale, quindi alla sosta lunga, Max Verstappen avrebbe dovuto avere 50 punti di vantaggio dal secondo classificato, ed invece l’olandese è andato anche oltre le aspettative. I numeri, danno infatti ragione al classe ’97 che di punti in più, ne ha 80.
Per chi non lo sapesse, la squadra austriaca ha portato a casa una prima volta storica in Ungheria, grazie alla super rimonta del nativo di Hasselt, che si è messo alle spalle le due Mercedes, con Hamilton e Russell. E le Ferrari? Sainz è arrivato persino più su di Leclerc, quarto, mentre il monegasco ha chiuso da sesto. Ed anche le rosse, sono state motivo di riflessione per Marko, visto che adesso a contendersi il Mondiale con Max, c’è proprio Leclerc.
Helmut Marko dice perché non si preoccupa quest’anno
Ovviamente, in casa Red Bull, ora nessuno ha voglia di rilassarsi, anche perché in fondo, le vetture messe a disposizione di Verstappen e Perez, non danno tante sicurezze, almeno in Qualifica. Il problema per le altre scuderie è che però i due piloti, soprattutto il campione del mondo in carica, in pista stanno sbagliando davvero poco e non è tutto. L’unica monoposto davvero in grado di far preoccupare i piloti della scuderia dei tori, è proprio la Ferrari, ma se continuano ad arrivare errori dai box, il futuro non sarà roseo.
Alla Ferrari sono arrivate critiche un po’ da tutti i lati, persino da Ralf Schumacher, fratello del grandissimo Michael. Non è infatti un caso, se anche lo stesso consigliere della scuderia delle bevande energetiche, spiega perché ora la sua squadra è poco preoccupata per la classifica Costruttori ed anche per quella Piloti: “Perché stanno sbagliando quasi tutto“. Con riferimento, ovviamente alla Ferrari. E se lo dice l’avversario in primis, un cambiamento pare proprio urgere.
Così, ha continuato l’ex pilota nelle dichiarazioni della settimana rilasciate ad OE24: “A Budapest, ad esempio, non hanno messo le gomme nella finestra giusta e hanno anche scelto la strategia di pit stop sbagliata“. Poi però, avverte: “Abbiamo ancora nove gare da disputare. Si tratta di altri 225 punti per nove possibili vittorie, più una gara sprint e punti per tutti i giri più veloci. No, non possiamo sederci sugli allori a lungo”.