I numeri della Ferrari parlano chiaro: un inizio così non lo si vedeva da tempo. Solo Sainz ha il broncio, nonostante due podi di fila.
Il secondo atto del Mondiale 2022 di F1 ha regalato ancora una volta tanto spettacolo. Segno che la rivoluzione messa in atto sta dando i suoi frutti, con vetture più vicine nelle prestazioni ma soprattutto capaci, vista la nuova filosofia, di battagliare da vicino per tutto il tempo senza problemi. Dopo anni di dominio Mercedes-Red Bull, adesso la contesta ha cambiato colore, con l’inserimento prepotente della Ferrari, che dopo anni di magra è tornata finalmente ai livelli che le competono.
La Rossa si è presentata ai nastri di partenza con un progetto radicale, che sta dando i suoi frutti. E’ vero, due stagioni difficili hanno permesso lo sviluppo di una monoposto altamente competitiva, ma questo non era per nulla scontato. C’erano tanti dubbi attorno alla Ferrari, che però in due gare sono stati spazzati via.
Ferrari, numeri da record ma anche qualche malumore
Che sia uno degli inizi migliori degli ultimi anni lo dicono i numeri. Una vittoria, due secondi posti e un terzo fanno sì che questo per la Rossa sia l’avvio migliore almeno dal 2010, quando in Ferrari c’erano Fernando Alonso e Felipe Massa (una vittoria, un secondo, un terzo e un quarto posto). Nel 2018 con Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen arrivarono due successi di fila e un terzo posto, ma il ritiro del finlandese nel secondo appuntamento iridato hanno fatto sì che questo sia davvero l’inizio migliora da tanto tempo per la casa di Maranello.
E’ vero, in quelle occasioni così non arrivò il Mondiale, ma prima di quei due “episodi” dobbiamo tornare a al 2004, l’ultimo di Michael Schumacher iridato, per vedere qualcosa di simile. La Ferrari c’è e sarà fino alla fine una guerra di sviluppi che deciderà la contesa. Che al momento vede coinvolti Charles Leclerc e Max Verstappen. I due, che si conoscono dai tempi del kart, hanno dato vita a due sfide al limite e altamente spettacolari e hanno già preso la ribalta. C’è voglia che due dei più talentuosi in circolazione in F1 si sfidino per il titolo.
Ma c’è chi a questo duopolio vorrebbe mettere fine a breve. Ed è Carlos Sainz Jr. In realtà è lui l’unica nota stonata, se così vogliamo dire, del GP dell’Arabia Saudita. Non è sfuggito infatti ai più lo sguardo per nulla soddisfatto sul podio del ferrarista accanto ai due rivali. Segno non tanto del terzo posto conquistato, quanto di come sia maturato. Lo spagnolo infatti è ancora in fase di conoscenza di questa F1-75, che nelle mani del compagno di box si è dimostrata subito altamente competitiva. Sainz è lì, gli manca davvero poco per raggiungere Leclerc, ma proprio questo forse un po’ lo disturba. Perché, come ha detto più volte anche lo scorso anno, non è arrivato in Ferrari per fare il secondo.
L’iberico si sente pronto, maturo, per lottare per un Mondiale, alla faccia di chi lo vede solo capace di essere un’ottima seconda guida. Certo è che l’avere poi due piloti in lizza per il Mondiale potrebbe creare qualche tensione di troppo, basti chiedere a Hamilton e Bottas, oppure all’inglese e a Rosberg. Una lotta fratricida non sarebbe il massimo per una Ferrari che ha la grande occasione per tornare ai vertici. Ma in generale non fa bene avere un pilota non soddisfatto del proprio livello. E’ proprio questa la grande sfida Ferrari di quest’anno, un confronto che si giocherà su più piani e che dimostrerà quanto il Cavallino sia cresciuto, in tutti i sensi. Quanto le delusioni abbiano realmente forgiato la squadra. E l’abbiano resa pronta per il grande salto.