Ferrari, emerge un dato allarmante sul team di Maranello

La Scuderia Ferrari è il team di maggior successo nella storia della F1, ma le ultime stagioni sono tra le più difficili della storia. Ecco perché.
Ferrari (Twitter)
Ferrari (Twitter)

Quando si parla di F1 non si può non pensare alla Ferrari, ed al mito ad essa collegato. Il Cavallino ha messo assieme la bellezza di 238 vittorie, 16 campionati del mondo piloti e 15 costruttori. Per la squadra di Maranello ci sono anche 84 doppiette, anche se da questo punto di vista la Mercedes sta rimontando alla grande essendosi portata, in pochissimi anni, a quota 58.

La rossa manca ormai all’appuntamento con il mondiale da ben tre lustri per quanto riguarda l’iride piloti: l’ultimo ad ottenerlo fu Kimi Raikkonen nel 2007, al termine della sfida con Fernando Alonso e Lewis Hamilton, all’epoca in McLaren. L’anno successivo è quello che incoronò proprio il britannico come campione del mondo, beffando Felipe Massa all’ultima curva del Gran Premio del Brasile. La Ferrari portò comunque a casa il mondiale costruttori, l’ottavo in dieci anni dal 1999 in poi.

Dal 2009 in avanti, a seguito delle diverse rivoluzioni regolamentari che si sono susseguite, Maranello è entrata in una crisi di risultati che ha ben pochi precedenti nella storia: sono infatti arrivate appena 28 vittorie in 12 stagioni, un numero che la Mercedes di oggi copre in appena un anno e mezzo! Il Cavallino incontra quasi sempre le solite difficoltà, sbagliando spesso il progetto in partenza o non riuscendo a sviluppare correttamente un mezzo nato sotto una buona stella.

Ferrari, ecco la statistica che preoccupa i tifosi

La rossa manca all’appuntamento con la vittoria dall’ormai lontano 22 settembre 2019, in quel fantastico Gran Premio di Singapore dove la SF90 di Sebastian Vettel chiuse davanti a quella di Charles Leclerc. Red Bull e Mercedes rimasero a guardare. Sono passati ormai circa 740 giorni da quell’ultima notte rossa, divenuta presto un lontano ricordo visto il drammatico 2020 ed il poco felice anno corrente.

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Le speranze della Ferrari sono tutte riposte in un 2022 che deve rappresentare una rinascita, sfruttando un cambiamento nei regolamenti che non ha precedenti nella storia. Ad onor del vero, la Scuderia modenese ha faticato non poco nelle ultime occasioni in cui le regole vennero modificate: sia nel 2005 con l’eliminazione del cambio gomme in gara, che nel 2009 con la riduzione dell’aerodinamica e nel 2014 con l’avvento delle power unit ibride, le monoposto italiane si sono rivelate un disastro. Sarà l’anno della svolta? Aspettiamo e speriamo.

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