Il pilota tedesco, Michael Schumacher, ha corso sulla monoposto di Maranello dal 1996 al 2006. Ha vinto tutto con la Ferrari, nomen omen presente già da prima nella sua vita.
Michael Schumacher ha cominciato a guidare all’età di quattro anni sul circuito di Kerpen. Il tedesco, sin dall’infanzia, era un appassionato di velocità e si mise in luce sui kart, sostenuto da papà Rolf, gestore della pista di Kerpen. Schumi si dimostrò un talento precoce e bruciò tutte le tappe, iniziando a correre nei campionati nazionali con la patente lussemburghese perché in Germania la licenza dei kart partiva dai 14 anni.
Negli anni successivi si aggiudicò il titolo nazionale junior e il campionato europeo a Göteborg, in Svezia. Memorabile fu l’ultimo round della stagione quando, all’ultimo giro della gara, Michael Schumacher approfittò di un errore di Zanardi e Orsini per issarsi in testa alla corsa e al campionato. Nell’accesissimo confronto finale con i due italiani, il giovane tedesco riuscì a tenere in pista il suo mezzo, festeggiando sotto la bandiera a scacchi il successo.
Dotato di una spiccata propensione per la tecnica, iniziò anche a lavorare come meccanico. Michael Schumacher ha sempre manifestato un amore incondizionato per i motori, instaurando con i meccanici nei team in cui ha militato un rapporto costruttivo e produttivo.
Il pilota tedesco ha vinto sette titoli mondiali, cinque dei quali con la Rossa. A Maranello fu soprannominato il barone rosso per i suoi innumerevoli trionfi. In pista ha battagliato, sin dai primi anni in F1, con campioni come Ayrton Senna, Damon Hill, Jacques Villeneuve, Mika Hakkinen, Kimi Raikkonen e tanti altri cavalieri del rischio. Freddo e calcolatore in pista incarnava una serie di caratteristiche presenti nei più grandi campioni della storia della Formula 1. Furbo e, decisamente, coraggioso nel pieno del suo successo scelse di firmare con la Scuderia Ferrari, allo scopo di riscrivere la storia di un team che non vinceva dai tempi di Jody Scheckter nel 1979.
Il Kaiser non solo vinse il suo primo mondiale con la Rossa nel 2000, ma aprì un ciclo di successi che ridefinirono il percorso storico della scuderia più antica della griglia. Il quinquennio aureo regalò ai tifosi gioie e soddisfazioni represse per vent’anni, dando lustro al lavoro di tecnici che hanno dato tanto a Maranello.
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Il brivido per la velocità spinse Michael, a seguito del primo ritiro dalle corse, a competere anche in moto. Nel 2007 percorse dei giri sulla Ducati, dimostrando le sue capacità di guida anche sulle due ruote. Amante dello sci, delle gare ippiche, il Kaiser si è dedicato da ragazzo anche al calcio. Sul rettangolo di gioco, prediligeva il ruolo d’attaccante dove giocava, a livello dilettantistico, in una squadra locale nei pressi di Hürth. Il suo primo allenatore, curiosamente, si chiamava Ferrari (Patrick), un segno del destino clamoroso, ripensando alla carriera professionale del sette volte campione del mondo tedesco.
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