La Ferrari è gestita da una holding olandese che fa capo al gruppo Exor. John Elkann è il presidente sin dalla morte di Sergio Marchionne.
La Ferrari è il marchio automobilistico dei sogni, un’icona italiana famosa in tutto il mondo. L’azienda venne fondata dal grande Enzo nel 1947, ben 74 anni fa. Da allora, nacque una storia meravigliosa, fatta di successi e tradizione, sia in campo sportivo che nel settore automotive.
Il debutto in F1 del Cavallino avvenne nel 1950, ovvero nel primo campionato del mondo di sempre. Proprio per questo motivo, la Scuderia modenese è l’unica ad essere stata sempre iscritta al Circus, senza mai un’assenza ai nastri di partenza. Da quel momento in poi, sono arrivati sedici mondiali costruttori e quindici tra i piloti.
Le vittorie assolute sono 238, con 230 pole position ed 84 doppiette in 1024 Gran Premi disputati. Numeri che parlano da soli, basati soprattutto sui domini della coppia Michael Schumacher e Rubens Barrichello tra 2000 e 2004. In seguito, anche Kimi Raikkonen nel 2007 mise le mani sul mondiale, ed anche nel 2008 venne vinto l’iride a squadre.
Dall’anno successivo invece, la Ferrari è entrata in una crisi di risultati che ha un solo precedente, quello del digiuno durato dal 1979 all’era del Kaiser di Kerpen. In queste stagioni si sono succeduti diversi team principal, partendo da Stefano Domenicali ed arrivando a Mattia Binotto. Nessuno, purtroppo, è riuscito a riportare al top il Cavallino, che, sportivamente parlando, è in grande difficoltà.
Ferrari, chi la controlla e chi è il presidente
La Ferrari è una Società per Azioni, gestita dalla holding olandese Ferrari N.V. (naamloze vennootschap), che fa capo al gruppo Exor. L’ingresso del Cavallino nella N.V. avvenne nel 2013, dopo essere stata immersa nel gruppo Fiat dal lontano 1969. Inizialmente, la Ferrari N.V. si chiamava New Business Netherlands N.V, ed assunse il nome odierno solo nel 2015.
Il 4 gennaio 2016, come era stato previsto da circa un anno e mezzo, la Ferrari N.V. venne scorporata da FCA. Da quel momento in poi, tutto passò sotto al controllo del gruppo Exor, altra holding olandese controllata dalla famiglia Agnelli, che gestisce, per fare un esempio, anche la Juventus.
Exor venne fondata nel 1927 come Istituto Finanziario Industriale, e del gruppo fanno parte anche i quotidiani “The Economist”, “La Repubblica”, “La Stampa”, “Il Secolo XIX” e “L’Espresso”. Ovviamente, la Exor è quotata in borsa, precisamente presso l’FTSE MIB di Milano.
Il presidente della Ferrari è John Elkann, che prese questa carica sin dalla fine di luglio del 2018, alla morte di Sergio Marchionne. Secondo Forbes, è il 1580° più ricco sulla terra con un patrimonio di circa 2 miliardi di dollari, ed il ventiseiesimo in Italia. Sin qui, il suo coinvolgimento nella Scuderia di F1 non ha reso troppo felici i fans.
Elkann si è spesso dimostrato assente, con alcune dichiarazioni che hanno fatto riflettere: “Non abbiamo vinto ma abbiamo fatto segnare il giro più veloce“, disse al GP d’Azerbaijan 2019 dopo che la Mercedes siglò una netta doppietta. Viste le difficoltà della rossa dello scorso anno, Elkann rilasciò un’intervista in cui annunciava grandi progetti per il 2022. Parlò di una riscossa della Scuderia, ma solo i fatti potranno darci una risposta.
Amministratore delegato e fatturato
Pochi mesi fa, Louis Camilleri ha deciso di dimettersi dalla carica di amministratore delegato, venendo sostituito da Benedetto Vigna. Si tratta di un laureato in fisica subnucleare, ed è famoso per aver inventato un sensore utilizzato negli airbag degli autoveicoli.
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Se le cose per la Ferrari non vanno troppo bene sul lato sportivo, lo stesso non si può dire per l’automotive. Al 2019, il fatturato della casa di Maranello è di 3,766 miliardi di euro, con un utile netto di 620 milioni. Proprio negli scorsi giorni, Benedetto Vigna ha parlato dei grandi progressi del Cavallino, annunciando anche che nel 2025 arriverà la prima rossa totalmente elettrica. Sarà curioso vedere la risposta degli appassionati e dei facoltosi compratori.