La Ferrari aveva molta fiducia nel nuovo Superfast ed i risultati sembrano già molto positivi. Scopriamo qualcosa sulla power unit.
La nuova Ferrari sembra dare delle importanti garanzie agli uomini di Maranello. In tre giorni di test sono stati completati ben 439 giri, l’equivalente di oltre 2000 km. La distanza raggiunta è più che soddisfacente, considerando il fatto che la F1-75 non è incappata nel minimo problema di affidabilità, al contrario di altre squadre.
La rossa fa sorridere tifosi ed ingegneri, anche se sarà il Bahrain a fornire delle indicazioni molto più precise. Le parole di Charles Leclerc, al termine della sessione di ieri, fanno ben sperare: “Quest’anno è tutto nuovo ed è una grande opportunità per noi, ne siamo consapevoli. Dobbiamo sfruttare al massimo l’occasione, vogliamo tornare a lottare per le vittorie. Lo scorso anno, questo obiettivo era meno realistico, nel 2022 invece c’è l’opportunità di farcela. Daremo il 200% con la speranza di vedere degli ottimi risultati“.
Negli ultimi anni, la Ferrari non aveva mai brillato ai test invernali, sia per quanto riguarda la prestazione che l’affidabilità. Nel 2020 i dubbi sulla potenza della power unit emersero sin dai primi giorni, mentre nel 2021 fu subito chiaro che Red Bull e Mercedes erano rimaste di un’altra categoria.
Guardando la classifica di questa sessione di Barcellona si potrebbe pensare che la situazione è rimasta la stessa: due W13 hanno blindato la prima fila virtuale, con Lewis Hamilton seguito da George Russell. Dietro di loro ci sono le RB18 con Sergio Perez seguito da Max Verstappen.
Ovviamente, nei test i tempi sono l’ultima cosa che conta, specialmente quando le monoposto sono così diverse rispetto alle loro “antenate”. L’affidabilità era un tema da valutare, e soprattutto il Cavallino ed il team di Brackley hanno superato questa prova. In casa Red Bull c’è ancora qualcosa da sistemare, visto che Perez è rimasto bloccato al giovedì da un guasto al cambio.
Molto peggio è andata all’Alpine, finita a fuoco con Fernando Alonso a causa di un guasto al sistema idraulico. I team clienti di Maranello sono stati i più deludenti, vale a dire Alfa Romeo Racing ed Haas. Nonostante il cambio di regolamento, i due team con power unit “rossa” sono rimaste in fondo alla griglia, sia delle prestazioni che di giri percorsi.
La Ferrari ha puntato molto sullo sviluppo di una power unit molto potente, per recuperare il gap di oltre 20 cavalli che la separava da Mercedes ed Honda. Il nuovo motore, noto come Superfast, sembra aver già impressionato la concorrenza, come si evince anche dalle parole di Toto Wolff: “Sembra che abbiano a disposizione una grande potenza, superiore a tutti per ora“.
Ricordiamo che il primo marzo verranno omologati il V6 turbo e la parte elettrica, la MGU-H. Con l’MGU-K, la batteria e l’elettronica, i costruttori hanno tempo sino al primo settembre prima che tutti i componenti vengano congelati. Da quel momento in poi, fino alla fine del 2025, si potrà intervenire solo per motivi di affidabilità.
Questo spiega il motivo per cui la Ferrari abbia speso molto del budget per recuperare la potenza necessaria, soprattutto dopo la delibera dei nuovi bio-carburanti che sono costati circa una ventina di cavalli. Stando alle prime analisi, sembra che il propulsore prodotto a Maranello abbia recuperato quasi tutto il gap che lo separava dai top team, anche se fare dei bilanci definitivi è praticamente impossibile.
Il dato più importante è relativo all’affidabilità: come detto, la F1-75 ha percorso ben 439 giri in tre giorni, senza mai incappare nel minimo guasto. Questo rende bene l’idea di quanto la potenza extra trovata non abbia comportato problemi tecnici, come invece accadde nel 2019 quando si verificarono diverse noie.
Ora ci sarà da capire quanto sia cresciuta la rossa dal punto di vista telaistico. I primi dati sono incoraggianti, anche se durante le prove invernali ci sono molte variabili da calcolare. Il Cavallino ha puntato su un concetto a livello di pance laterali diametralmente opposto rispetto a Mercedes e Red Bull, “ingrossando” molto quella zona per rendere più flessibile la carrozzeria. Nella giornata di ieri è stato portato anche un nuovo fondo per risolvere il problema del porpoising il rettilineo, che pare aver fornito subito i risultati sperati.
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