Ferrari, quante incognite: le parole di Mekies preoccupano i tifosi

La Ferrari prepara la riscossa, ma Laurent Mekies non se la sente di fare pronostici. Ecco il pensiero del Direttore Sportivo della rossa.

Ferrari (GettyImages)
Ferrari (GettyImages)

In casa Ferrari c’è tanta voglia di riscatto. Il Cavallino non vince un mondiale costruttori dal 2008, mentre per quanto riguarda l’iride piloti il digiuno è ancora più lungo: l’ultima gioia è datata 2007, quando Kimi Raikkonen esaltò i tifosi imponendosi in quel mitico Gran Premio del Brasile, corso il 21 ottobre.

La rossa deve tornare a ruggire, dal momento che non riesce a portare a casa un successo di tappa dal 22 settembre 2019, quando Sebastian Vettel guidò la doppietta rossa nella notte di Singapore. Da quel momento in poi, la squadra più titolata del mondo è entrata in una crisi che ha ben pochi precedenti, a causa di una chiara inferiorità telaistica e motoristica.

L’accordo segreto stilato tra il team principal della Ferrari Mattia Binotto e la Federazione Internazionale è stato una coltellata, in grado di annullare il grande vantaggio della power unit prodotta nel modenese. Nel 2021 c’è stata una buona crescita rispetto al disastro dell’anno precedente, ma Red Bull e Mercedes avevano comunque un gap enorme.

Nella prima parte di stagione, la rossa è riuscita a dar fastidio in qualche occasione, ma dall’Ungheria in poi, il distacco è addirittura aumentato se escludiamo il Gran Premio della Turchia. L’unica soddisfazione è stata l’ottenimento del terzo posto nel mondiale costruttori, maturato nelle ultime gare grazie alla netta crscita rispetto alla McLaren. Ma, ovviamente, i tifosi sperano in ben altro, soprattutto considerando il distacco di quasi un giro ad ogni gara rimediato dai primi.

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Ferrari, Mekies evita pronostici

Sulla Ferrari c’è molta pressione. Il presidente John Elkann e Mattia Binotto parlano da tempo di una rossa da mondiale nel 2022, in grado addirittura di aprire un ciclo. Ovvio che tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare, ma non ci sono più alibi. In caso di fallimento, qualcuno dovrà fare le valigie e tornarsene a casa.

Il Direttore Sportivo del Cavallino, Laurent Mekies, ha rilasciato un’intervista ad “Auto Motor und Sport“, restando piuttosto sul vago in merito a quanto vedremo il prossimo anno: “Non abbiamo idea di quale sia il nostro livello rispetto alla concorrenza. Alle prime prove che abbiamo effettuato in galleria del vento ed al simulatore, il ritardo della monoposto 2021 era enorme“.

Stando ai regolamenti, la differenza sul giro dovrebbe attestarsi attorno ai cinque secondi: “Attualmente abbiamo recuperato molto di questo divario, ma non sappiamo se sarà sufficiente. A Barcellona, nei test, andremo in pista per la prima volta, augurandoci che i dati visti in fabbrica combacino con quelli del tracciato. Durante l’anno, avremo la possibilità di sviluppare la macchina in maniera maggiore rispetto al 2021, ma non certo come nel 2018 e nel 2019 vista l’introduzione del budget cap“.

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La Ferrari, inutile ripeterlo, deve portare una monoposto che possa giocarsela per il mondiale. Non esistono mezze misure, ed il solo ottenimento di qualche vittoria di tappa rappresenterebbe un fallimento. C’è bisogno di un progetto che sia valido e che rispetti le indiscrezioni che stanno circolando, altrimenti sarà rivoluzione.

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