La Ferrari punta tutto sul 2022 per tornare al top in F1. Mattia Binotto ha parlato del lavoro svolto a Maranello sulla nuova power unit.
Lavorare in Ferrari, specialmente all’interno della Gestione Sportiva che si occupa della F1, non è mai facile. Essendo il team più titolato dell’intero Circus, la pressione è sempre alle stelle, e l’obiettivo è uno solo: vincere, o quantomeno, lottare sino in fondo per farlo. Questo mantra, il Cavallino sembra averlo perso negli ultimi anni, dal momento che l’ultimo mondiale sfiorato risale al 2012 con Fernando Alonso, e quello vinto addirittura nel 2007 grazie a Kimi Raikkonen.
La Ferrari dovrà anche sfatare un tabù che si sta creando negli ultimi anni, ovvero che le grandi vittorie dei primi anni Duemila fossero da attribuire soltanto a Michael Schumacher ed allo squadrone che lui seppe creare attorno a sé. Arrivato a Maranello nel 1996, il Kaiser di Kerpen portò con lui anche Ross Brawn ed il progettista Rory Byrne, che furono, assieme al tedesco ed a Jean Todt, i veri fautori del miracolo rosso.
Michael riuscì ad infilare ben cinque titoli mondiali consecutivi tra il 2000 ed il 2004, ed il campionato vinto da Raikkonen nel 2007 venne ottenuto su una monoposto che era una chiara evoluzione della 248 F1 utilizzata dal sette volte iridato nel 2006. Il primo ciclo regolamentare del post-Schumacher entrò in vigore nel 2009, e la Ferrari crollò subito a picco.
Non è bastato l’ingaggio di campioni della F1 come Fernando Alonso e Sebastian Vettel per risollevare il mito della rossa, che non ha più saputo vincere dopo l’abbandono di Todt, Brawn e del grande Kaiser. Nel 2022 ci troveremo, ancor di più, di fronte a questo quesito: senza Schumi, la rossa sarebbe ancora a digiuno dal 1979, anno del titolo di Jody Scheckter? Nei prossimi mesi potremo provare a rispondere a questa domanda.
F1, l’Europa sparirà dal calendario? La situazione si fa preoccupante
F1, Binotto parla del nuovo motore Superfast
Come sappiamo da mesi, la Ferrari andrà all’attacco dei due titoli mondiali con una nuova power unit, denominata Superfast. Il reparto corse delegato ai progetti F1 sta lavorando da oltre un anno a questo motore, che dovrà cercare di riportare la rossa al top in quel settore come nel 2019.
In un’intervista concessa a “Motorsport-Magazin“, il team principal Mattia Binotto ha anticipato qualche dettaglio sul nuovo propulsore: “Volevamo montare il motore 2022 nelle ultime tre gare dell’anno passato, ma dopo la pausa estiva abbiamo cambiato idea. Tutto sommato, credo sia stato fatto un grosso passo in avanti“.
“Siamo molto cresciuti nel 2021 dal punto di vista motoristico, soprattutto pensando alle grandi difficoltà incontrate nel 2020. Sono sicuro che potremo migliorare ulteriormente, stiamo lavorando tanto in fabbrica. Nella power unit che debutterà tra circa un mese c’è molta innovazione“.
F1, Jenson Button in Williams? Ecco come stanno le cose per il 2022
Secondo le indiscrezioni, la Ferrari vorrebbe tornare al top della F1 grazie alla separazione tra turbina e compressore, un qualcosa che già la Mercedes aveva fatto nei suoi anni migliori dell’era ibrida. La camera di combustione sarà in grado di garantire una fase di “esplosione” con tempi di accensione molto rapidi, avvicinandosi ad un qualcosa di simile ai prototipi diesel che l’Audi portò a Le Mans. I risultati li verificheremo tra un paio di mesi, quando la pista fornirà i propri riscontri.