La Fiat ha dovuto fare i conti con una grande crisi e le vendite scarse hanno portato alle drastica decisione del Gruppo Stellantis.
In Italia il mondo della Fiat è sempre stato uno dei principali per quanto riguarda il lavoro e la qualità delle vetture, tanto è vero che il marchio è diventato sempre di più una vera e propria icona del Belpaese, ma di recente il Gruppo Stellantis non è stato per nulla contento e infatti è arrivata la drammatica decisione.
Nella storia d’Italia nessuna vettura è stata in grado di entrare nell’immaginario collettivo come è stata in grado di farlo la Fiat, casa automobilistica che ha rappresentato a tutti gli effetti la grande rivalsa del Belpaese dopo i tristi anni della Guerra.
Un marchio che è diventato un vero e proprio mito e che ha dato grandi opportunità di lavoro a tantissime famiglie, oltre a quelle che hanno potuto beneficiare di un’automobile dalle ottime prestazioni, ma dai prezzi contenuti.
Purtroppo però anche questo marchio ha dovuto fare i conti con la crisi e che un abbassamento dei costi della manodopera e soprattutto dei pezzi per poter far quadrare i conti e spesso e volentieri, quando si pensa di risparmiare si ha sempre l’effetto contrario.
Il Gruppo Stellantis infatti ha valutato che in tantissimi modelli di Fiat costruite tra il 2014 e il 2016, ci sia un grave problema agli airbag e per questo motivo è stato deciso il ritiro di quasi 250mila pezzi.
La perdita economica è davvero incalcolabile e in questo momento le cifre sono ufficiali, riportate proprio dalla casa torinese, che parlano di 100.188 Fiat Uno ritirate, 70.844 Palio, 54.077 Grand Siena, 19.624 Fiorino e 12.997 Doblò.
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Un crollo davvero incredibile per una situazione che ha rallentato e non poco il suo mercato in Brasile, terra nella quale è stato verificato questo errore che ha così portato al ritiro.
Problemi di airbag, cosa è successo alla Fiat in Brasile?
La Fiat ha nel mercato sudamericano uno dei suoi principali acquirenti, grazie anche alla presenza di una nutrita colonia italiana che tanti anni fa aveva deciso di trasferirsi nelle varie nazioni del Continente.
Il Gruppo Stellantis ha dovuto far ritirare le vetture a causa di una serie di segnalazioni che dicevano che l’airbag non avesse il compito di proteggere da un impatto, ma che avesse un effetto quasi letale e sicuramente dannoso per il passeggero.
Nel momento in cui vi era il gonfiamento per poter attutire il colpo, venivano rilasciati anche dei pezzi metallici che potevano colpire non soltanto il conducente, ma anche chiunque si fosse trovato nella vettura.
La soluzione era quindi diventata più grave del problema e la motivazione era un errore nella costruzione del gonfiatore, che si era così trovato danneggiato e quei pezzi mancanti diventavano dei piccoli razzetti impazziti.
Una situazione che in passato era già successo con lo scandalo Takata, società che produceva airbag e che presentò questo difetto che portò in quel caso addirittura a una revoca di oltre 100 milioni di pezzi, una vera e propria ecatombe.
Chi ha acquistato queste macchine è già stato contatto dalla concessionaria più vicina che opererà il prima possibile alla sostituzione del pezzo, naturalmente in modo gratuito e aggravando il bilancio dell’azienda.
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La situazione però deve essere risolta il prima possibile perché purtroppo sono state tante le persone che hanno perso la vita a causa di questo tremendo errore umano e dunque bisognerebbe sempre ricordarsi che ogni qualvolta si decide di risparmiare su un pezzo o su uno strumento ci sono delle conseguenze e l’airbag deve essere un mezzo che salvi la vita, non che la stronchi.