Tra le principali news di questa settimana troviamo in primo piano l’anticipazione sul nuovo modello di Fiat Fiorino e le indiscrezioni rilasciate dai vertici della RB sulla Ferrari.
La Fiat è pronta a svelare le forme della nuova versione del Fiorino. Il furgoncino del marchio del Lingotto ha una storia molto antica, essendo nato nel lontano 1977. La prima versione nacque sulla base della seconda serie della 127. La caratteristica della vettura risiedeva nella capacità di carico posteriore, in grado di trasportare merci pesanti. Il 2 ottobre del 2007, al Salone Transpotec-Logitec di Milano, Fiat Professional presentò il moderno veicolo commerciale.
Nel 2014 il Fiorino fu aggiornato con il motore 1.4 Fire Evo Flex otto valvole da 88 cavalli a doppia alimentazione, sia benzina che etanolo. I veicoli commerciali furono costruiti in Brasile, Argentina e Spagna. Ora è tempo di rivoluzione con il lancio del nuovo Fiorino. Si tratta di uno dei tanti modelli rinnovati che verranno proposti dal brand facente parte del Gruppo Stellantis. Numerose le novità con un abitacolo inedito, sedili più confortevoli, tredici vani portaoggetti, con più spazio per i gomiti e un sistema di climatizzazione migliorato.
Il motore del nuovo Fiorino avrà qualche cavallo in meno rispetto a quello precedente, con 84 CV a benzina e 86 CV a etanolo e 120 Nm di coppia. La potenza viene trasmessa all’asse anteriore tramite un cambio manuale a cinque marce aggiornato. Le altre modifiche tecniche riguardano la sospensione posteriore di derivazione Fiat Strada. Cliccando qui potete osservare il video del nuovo veicolo commerciale della casa piemontese. La capacità di carico sarà molto elevata con la possibilità di trasportare 650 kg. Il nuovo Fiat Fiorino è già disponibile in Brasile, a partire da 99.990 real brasiliani ($ 17.583).
La sfida in F1 nel 2022 si è infiammata con Leclerc e Verstappen protagonisti. Gli alfieri di Ferrari e Red Bull Racing guidano le vetture migliori del lotto. In pochi avevano pronosticato una lotta a due tra i driver della splendida classe 1997. Charles e Max, infatti, sono coetanei e hanno iniziato a gareggiare sui kart nello stesso periodo. Spesso le gare erano un discorso a due, proprio come oggi nella categoria regina del Motorsport.
Nel Gran Premio dell’Emilia Romagna il campione della Red Bull Racing ha pareggiato i conti, portandosi a casa la seconda vittoria in stagione, dopo quella in Arabia Saudita. Leclerc, invece, ha vinto in Bahrain e in Australia. A Miami potrebbe rompersi l’equilibrio con un altro testa a testa. Christian Horner, team principal della RB, ritiene che tra i due talentuosi driver potrebbe esserci un grande rispetto reciproco. In pista non vi sono stati ancora scontri, nonostante le dure battaglie.
“Penso che siano cresciuti gareggiando in kart e così via, si conoscono molto bene – ha esordito Christian Horner ad Autosport – provengono dalla stessa generazione e c’è un genuino rispetto tra loro due. La Ferrari ha un’ottima macchina, ha grandi piloti. Sono stati sfortunati [a Imola]. Ma di sicuro saranno super competitivi [a Miami]. E penso che sarà così per tutta la stagione”. Per leggere tutte le dichiarazioni complete in merito al dualismo tra Leclerc e Verstappen, vi invitiamo a cliccare qui.
Un altro personaggio chiave della Red Bull Racing è Adrian Newey. Il geniale ingegnere inglese ha fatto le fortune della squadra austriaca. Nel 2014, dopo i fasti dei trionfi con Sebastian Vettel, le strade di Newey e della Rossa si sarebbero potute incontrare. Il passaggio ai motori ibridi V6 ha segnato in negativo un periodo molto sofferto per la scuderia italiana. La sfidante situazione in casa Ferrari, unita alla scarsa competitività delle Power Unit Renault che equipaggiavano le RB, avrebbero potuto portare l’ingegnere di Stratford-upon-Avon a Maranello.
“Non avrei voluto spostarmi da Milton Keynes, ma con una PU tanto scarsa avevo valutato l’idea”, ha confidato Adrian Newey a The Race. Le trattative erano vicine alla conclusione con un passaggio che sarebbe risultato di vitale importanza per il Cavallino. L’ex team principal della Rossa, Stefano Domenicali, si incontrò con il tecnico britannico per concludere l’accordo. La tentazione fu tanta anche perché la Renault iniziò a “rovinare” i progetti tecnici di Newey.
Newey ha confessato: “Se si lavora con un fornitore che ti propone un propulsore evidentemente inferiore a quello della concorrenza, ma dimostra di essere desideroso di sistemarlo e migliorarlo, riesci ad accettare la situazione. Al contrario, se il tuo partner non riconosce di essere in difetto e non è interessato a correggere o intervenire, tutto diventa più complesso. A me aveva causato un crollo della motivazione. Pur amando lo sport, non avevo più voglia di farne parte”. L’accordo con la Rossa sfumò e la Red Bull Racing passò poi ai motori Honda.
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