Sono le tre strade in cui vengono mostrate le carte comuni nel Texas Hold’em, nell’Omaha e nelle loro varianti: ma da dove nascono questi nomi?
Qualsiasi giocatore conosce questi termini, ma pochi sanno da dove deriva il nome delle tre fasi. Come in moltissimi altri ambiti non è sempre semplice risalire con esattezza alle origini di ogni parola o definizione, ma scavando tra i vari testi e le interviste ai giocatori storici, possiamo riportare le ipotesi più accreditate.
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Il Flop, quindi le prime tre carte comuni che vengono voltate insieme, inizialmente si chiamava “Turn”. Ciò che oggi è il Turn veniva invece banalmente chiamato 4th Street, quarta strada.
Successivamente assunse il nome di Flop, che probabilmente tra i vari significati letterali, viene tradotto in italiano con qualcosa di simile a “tonfo” o “caduta pesante“. Questo anche per richiamare il fatto che “cadono” ben tre carte sul tavolo, mentre nelle altre strade o nelle altre varianti di gioco le carte arrivano sempre una per volta.
La parola Flop, d’altro canto, potrebbe anche derivare da un significato onomatopeico in quanto la parola stessa richiama il rumore prodotto dalle tre carte che vengono strisciate sul tavolo dal dealer per essere esposte.
L’altro significato letterale di “fallimento”, “fiasco”, non sembra invece avere molta attinenza e probabilmente è una semplice una casualità.
Come già detto, inizialmente questa carta si chiamava semplicemente 4th Street.
Il termine Turn significa letteralmente “Svolta”, probabilmente stando a indicare come l’arrivo di questa carta possa realmente ribaltare la situazione in una mano.
Il Turn prenderebbe il proprio nome dall’ippica. Si chiama così nelle corse dei cavalli l’ultima curva nelle prima dell’arrivo, per indicare il rovesciamento, la svolta che la corsa può prendere arrivati proprio a quel punto della gara. Proprio poco prima della volata finale che andrà a decretare il vincitore.
Chi non ha mai pensato almeno una volta di abolire questa strada maledetta?
Il River, la carta che ha causato il maggior numero di imprecazioni e “scoppi” di qualunque altra. Qualsiasi player ha qualche triste storia di bad beat presa violentemente in faccia al river.
A differenza delle prime due, è abbastanza certo da dove prenda il nome l’odiatissima ultima carta comune della mano.
Si narra che nel XIX secolo venivano giocate molte partite di poker sulle navi che attraversavano il Mississippi. Come è facile immaginare, i bari non perdevano occasione di girare tra quei tavoli. La storia racconta che questi bari solitamente sfruttavano questa strada per servire una carta che migliorasse il proprio punto, qualora poi venissero colti con le mani nella marmellata, ecco che subivano la meritata punizione.
Ai tempi non si andava tanto per il sottile e tali mascalzoni semplicemente venivano “accompagnati” fuori bordo. Gettati senza tante storie appunto nel river, il fiume sottostante.
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