Il pilota più titolato nella storia del Motomondiale ha rilasciato una intervista esclusiva dove ha ammesso che è stato molto fortunato nel confronto a distanza con Valentino Rossi.
Giacomo Agostini ha scritto pagine leggendarie nel motociclismo della sua epoca. Il bresciano, sin dai suoi primi approcci in sella alle moto, mostrò un talento speciale. Esordì nel 1963 sulla Moto Motorini in classe 250. Giacomo fu, successivamente, notato dalla MV Agusta con cui iniziò a gareggiare, contemporaneamente, nelle classi 350 e 500. Il regolamento dell’epoca dava l’opportunità ai piloti di disputare, simultaneamente, più campionati del mondo. La sua prima affermazione iridata arrivò nel 1966 in classe 500, grazie a otto podi e tre magnifiche vittorie. Per Agostini si trattò del primo di una serie di mondiali dominati.
Il centauro bresciano dovette pazientare qualche anno per firmare il suo primo successo in 350. Il primo trionfo iridato arrivò nel 1968, sempre in sella ad una MV Agusta. Gli ultimi anni di carriera del campione italiano furono caratterizzati dal clamoroso passaggio al team Yamaha. Il centauro si tolse la soddisfazione di vincere i suoi ultimi due titoli mondiali sulla moto giapponese. Complessivamente Giacomo Agostini ha vinto 123 gare in 190 GP disputati in carriera. E’ l’unico pilota al mondo ad aver conquistato 15 campionati del mondo, otto in classe 500 e sette in classe 350.
Come è noto agli appassionati della MotoGP, Valentino Rossi si è fermato a nove affermazioni iridate. Il Dottore ha vinto 115 Gran Premi, salendo sul podio in 235 occasioni. In una sfida generazionale, Giacomo Agostini e Valentino Rossi hanno infiammato il cuore dei tifosi italiani, lanciandosi a volte delle frecciatine. Il bresciano può rallegrarsi del fatto che, nonostante gli innumerevoli traguardi del centauro di Tavullia, sia riuscito a conservare i principali record del Motomondiale.
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In un’intervista rilasciata a Moto.it, il centauro bresciano ha ammesso che il ritiro di Rossi gli ha fatto piacere. I suoi record non sono più in discussione, almeno non nell’immediato futuro. “Sarei bugiardo se dicessi il contrario. Come hai piacere di conquistare un primato come fai ad avere il piacere di perderlo? Ma non ne faccio una malattia. A quelli che erano lì vicino a superare i mei numeri ho sempre detto ‘facciamo una bella festa quando li battete’. E comunque non piango: i primati, lo ripeto, fanno piacere“, ha dichiarato Agostini.
Se Valentino Rossi non potrà più migliorare le sue statistiche, Marc Marquez può ancora dire la sua a livello di vittorie e titoli mondiali. Il catalano sulla Honda ha dimostrato di essere un pilota fortissimo, in grado di aggiudicarsi successi a raffica. Sulla Honda ha esordito anche Valentino Rossi, nel lontano 2000 in classe 500. Sulla moto giapponese il Dottore era assolutamente irrefrenabile, sbaragliando la concorrenza più agguerrita dell’epoca.
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“Valentino ha cominciato a 16 anni. Lui ne aveva la possibilità…poi ha cambiato casacca e ha perso il ritmo. Fosse rimasto con la Honda in MotoGP, dici? Sì con la Honda per lui sarebbe stato più facile e lì mi è andata di culo. Marc Marquez, anche lui era destinato a questo, poi per la grande sfortuna ed altro già detto… Marc però è ancora giovane e potrebbe ancora attaccare i miei primati…“, ha aggiunto Agostini.
Dopo tanti anni il centauro bresciano ha ammesso che se Valentino Rossi avesse deciso di continuare in sella alla Honda probabilmente avrebbe superato tutti i suoi record storici del Motomondiale. Al termine del 2003, dopo il terzo mondiale di fila con la Honda, il pesarese decise di accettare la sfida più ardua, passando alla Yamaha. Quella scelta ardita ha reso, però, una leggenda del Motorsport il pilota pesarese. Le vittorie in Yamaha lo hanno elevato ad uno status superiore rispetto a tutti gli altri della sua generazione.