Zhou ci tiene a difendersi da chi lo attacca per essere in F1 solo grazie al denaro degli sponsor: spiega il suo percorso per arrivare nel campionato.
Quando il team Alfa Romeo Sauber ha annunciato l’ingaggio di Guanyu Zhou per il Mondiale di Formula 1 2022, sono in molti ad aver subito pensato a una manovra di carattere economico. È sotto gli occhi di tutti che questa operazione ha anche risvolti che hanno a che fare con il denaro.
Tutti sanno che, grazie agli sponsor che supportano il pilota cinese, la scuderia di Hinwil si è garantita introiti molto importanti. Frederic Vasseur aveva smentito che si trattasse di sponsorizzazioni da 30 milioni di dollari, però la squadra avrà comunque dei grandi benefici finanziari da questo affare.
E li avrà anche la F1, perché la presenza in griglia di un driver che viene dalla Cina è utile. Ma sarebbe comunque riduttivo considerare Zhou un semplice “pilota pagante”, dato che in Formula 2 ha ottenuto dei buoni risultati e dunque bisogna almeno aspettare le gare prima di giudicare il suo valore.
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Certamente dall’Italia le critiche al team Alfa Romeo Sauber e a Zhou sono arrivate anche perché il pilota cinese ha tolto il posto ad Antonio Giovinazzi, pilota italiano che non avrebbe demeritato un’altra chance. Dopo tre anni, però, la scuderia di Hinwil ha preferito cambiare e ha puntato sul 22enne nato a Shanghai.
Intervistato dal quotidiano svizzero Blick, Zhou ci ha tenuto a specificare che per arrivare in F1 non gli è stato tutto apparecchiato grazie ai soldi e che si è meritato l’occasione avuta: “Non posso controllare quello che pensano le persone. Penso di aver dimostrato in Formula 2 di avere le carte in regola per correre in Formula 1. Lì ho vinto gare e ho lottato per il titolo. Ora voglio dimostrare cosa so fare in F1”.
Il pilota cinese spiega che il suoi percorso non è stato semplice, ha fatto i suoi sacrifici e ci ha messo tanto impegno per giungere nel Circus: “Mi sono trasferito in Inghilterra nel 2012. Non fu facile, il livello in Europa è molto più alto. Avevo tanto da imparare. In Cina non avevo un modello, nessuno prima aveva fatto un percorso verso la F1. Ho fatto tanti sacrifici. Arrivare in Formula 1 dalla Cina è molto complicato, ci ho messo tanto impegno”.
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Per Zhou è importante ribadire che ci ha messo tanto del suo per arrivare a condividere la griglia con campioni come Lewis Hamilton, Max Verstappen e altri. Magari non sarà un talento “predestinato”, però merita almeno di essere valutato in base al suo rendimento in gara e non solo in base al fatto di essere un pilota che porta sponsor.