Saper calcolare le Pot Odds è una delle armi principali a disposizione del giocatore per battere il tavolo da poker. Ecco la guida completa per scoprirne tutti i segreti.
La differenza tra il poker e i giochi d’azzardo è la possibilità di poter raccogliere molte informazioni disponibili durante la mano e applicare delle semplici regole matematiche per usarle a nostro vantaggio.
Sono chiamate “Out” quelle carte che ci aiutano a completare un draw (progetto). Se per esempio ho 4 carte dello stesso seme (in un mazzo ce ne sono 13), significa che ho 9 out per chiudere il mio progetto di colore.
Il termine Out viene anche utilizzato in situazioni di showdown prima del River, quindi in un momento in cui devono ancora arrivare delle carte sul board, per definire le carte che aiuterebbero la mano più debole a vincere. Se ad esempio ci troviamo in situazione di all-in su flop 5
Chiamiamo invece “Odds” nel poker le probabilità di prendere una delle nostre out, mentre le Pot Odds ci indicano se fare call in una determinata situazione ha EV+ (positive expected value, valore atteso positivo).
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Il concetto di EV è fondamentale se siamo intenzionati a giocare in modo profittevole e non c’è bisogno di imparare mille formule per padroneggiare il concetto.
Il valore atteso di una mano ne indica la profittabilità al netto di ciò che accade realmente nel breve periodo.
Se ad esempio un evento ha 1 possibilità su 2 di accadere, come il lancio di una moneta, chiunque abbia una base elementare di statistica o semplicemente ha sentito parlare della legge dei grandi numeri, sa che nel lungo periodo avremo un numero di risultati che tenderà a questa proporzione e maggiore sarà il numero di eventi analizzati, più vicini si andrà al rapporto matematico.
Questo argomento introduce anche un discorso sulla mentalità da mantenere durante il gioco, quindi non dovremo mai concentrarci sull’esito di una singola mano o sessione per definire la validità della nostra strategia, ma valutare se matematicamente abbiamo guadagnato valore atteso dal nostro gioco oppure no, a prescindere se gli avversari ci rubano il piatto pescando l’unica carta che li porta in vantaggio.
LEGGI ANCHE >> Perché è essenziale calcolare il Valore Atteso (o Expected Value)
Il calcolo delle odds si esegue dividendo il numero delle nostre out per le carte totali rimanenti nel mazzo e si ripete il procedimento per ogni carta che deve ancora arrivare (tenendo conto che se devono arrivare altre carte, il numero delle stesse possibili calerà di uno ad ogni turno). Infine dobbiamo sommare questi risultati tra loro. In breve la formula per ogni turno rimanente è:
Nº di out / Nº di carte possibili = odds (probabilità)
Esempio:
Mia mano: 6
Flop: 3
La probabilità che arrivi una carta di
9 è il numero di restanti carte di
47 è il numero di carte rimanenti nel mazzo, quindi le possibilità totali.
E al river? È sufficiente togliere 1 alle possibilità totali (una delle 47 carte sarà già stata utilizzata per il turn), quindi stavolta le probabilità che arrivi una carta di
Avendo questi due dati è ora semplice calcolare le odds che arrivi una carta una carta di
Naturalmente non serve fare i calcoli in modo preciso al centesimo, anche perché nel mentre la nostra mente sarà impegnata a valutare molte altre variabili. Le soluzioni quindi sono due: allenarsi quotidianamente a calcolare (approssimando sempre!) in modo molto rapido oppure memorizzare le odds dei progetti più comuni. La tabella sintetica al termine di questo articolo può essere d’aiuto nella maggior parte delle situazioni: sarà sufficiente memorizzarla per non dover ripetere questo calcolo ogni volta.
Per capire al meglio tutti i progetti cui puoi puntare in una mano e conoscere una serie di termini utili, ecco una piccola guida:
LEGGI ANCHE>> La guida completa alle Implied Odds per prendere la giusta decisione
Le pot odds sono il rapporto matematico tra la possibile vincita di una mano e la quota che dobbiamo versare nel piatto, quando la confrontiamo con una puntata avversaria. In sostanza è il calcolo che ci dice se stiamo guadagnando o perdendo EV con una decisione, quindi se la nostra giocata sarà vincente o perdente nel lungo periodo. Interessante, vero? Per introdurre l’argomento, partiamo con un esempio:
Siamo al turn, per chiamare la puntata dell’avversario devo mettere nel piatto 20$, il pot prima della puntata avversaria era di 80$, di conseguenza mi trovo a dover investire 20$ per vincerne 100 e ho un progetto di colore, il quale ho capito che nel momento viene chiuso, vinco pressoché certamente la mano.
Come visto poco fa, un flush draw ha circa una possibilità di 4:1 di concludersi, il che tradotto significa che sul lungo periodo, per ogni 5 giocate identiche a questa, 4 volte mi troverò a perdere 20$ e una volta ne vincerò 100. A questo punto il profitto sarà calcolato sottraendo le perdite alla vittoria: 100$-(4×20$) = 100$-80$ = 20$. In media quindi questa decisione ci produce una media di 20$/5 = 4$ di EV per ogni situazione identica. Chiamare quindi questa puntata, anche non considerndo le Implied Odds (vedremo in un secondo momento di cosa si tratta, ma per adesso non ci serve), è una scelta profittevole sul lungo periodo. La formula potrebbe essere:
Pot Odds = Vincita possibile / Stake necessario a chiamare
Richiamando l’esempio di prima, le pot odds saranno quindi 100$/20$ = 5:1, mentre le odds saranno 4:1. In questo caso è profittevole chiamare la puntata avversaria.
La regola base, al netto di eventuali azioni successive è: tutte le volte che le odds sono inferiori alle pot odds, chiamare è profittevole.
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