In casa Mercedes tiene ancora banco il dualismo tra l’espertissimo Lewis Hamilton e il giovane George Russell. L’ex campione F1 si è sbilanciato.
Le cose cambiano molto velocemente nel circus. Un tempo Lewis Hamilton non sarebbe stato messo in discussione con tanta superficialità, ma dopo Abu Dhabi in tanti hanno mosso delle critiche al sette volte campione del mondo. Le particolari circostanze che hanno portato al trionfo di Max Verstappen, nella passata stagione, hanno determinato un ridimensionamento mediatico su LH44, a dir poco repentino.
Il campione di Stevenage ha cominciato la stagione con una altalena di prestazioni ed emozioni, trovando la forza di riprendersi dopo l’evento che gli ha sottratto un titolo mondiale che sentiva già cucito sulla sua pelle. La F1 ha ricordato che sa essere imprevedibile perché vi sono tantissime variabili e non sempre è una scienza esatta. George Russell, ad esempio, ha dovuto attendere tre anni prima di sedersi sul tanto agognato sedile della Mercedes, ma qualcosa non è andato per il verso giusto. Dopo il percorso complicatissimo in Williams, ma molto formativo sul piano caratteriale, George si è ritrovato in una squadra in piena crisi.
Una beffa, soprattutto perché la Stella a tre punte aveva vinto otto titoli costruttori di fila. La squadra teutonica appariva imbattibile, ma il cambio di regolamento ha segnato un netto passo indietro. Da prima forza, la Mercedes è diventata la terza squadra del lotto, dovendo sudare non poco per arrivare sul podio. I problemi di porpoising erano solo parte di un guai più grande, ovvero il progetto stesso. L’auto “senza pance” si è dimostrata, soprattutto nella prima parte di stagione, una vettura fallimentare. Lenta sul dritto, poco agile nelle curve, ha fatto affidamento esclusivamente su una affidabilità straordinaria. I due ritiri stagionali delle W13 sono dipesi da incidenti, ma dal punto di vista tecnico la vettura si è dimostrata, davvero, solida.
Russell, l’opinione dell’ex F1 è spiazzante
La realtà attuale vede i due compagni di squadra in lotta per riportare la Mercedes in alto. C’è un ottimo rapporto tra Lewis e George, ma inevitabilmente nessuno vuole arrivare alle spalle dell’altro. Tra compagni di squadra c’è sempre una rivalità, che a volte può tramutarsi in una lotta serratissima per il titolo, come accaduto nel 2016 con Rosberg o nel 2007 con Alonso. Sta di fatto che il team con sede a Brackley aveva la necessità di pensare al futuro, nonostante il rinnovo di Lewis. La creazione di un dream team britannico non ha dato gli esiti sperati in termini di classifica, solo perché è mancato una vettura all’altezza. Binotto ha un pilota Ferrari nel cuore: arrivano parole al miele.
Hamilton e Russell, nonostante i limiti della vettura, hanno ottenuto numerosi piazzamenti sul podio. La direttiva anti porpoising, arrivata in occasione del GP del Belgio, ha aiutato il team a risolvere il problema dei rimbalzi. A Zandvoort si è vista una gran Mercedes, a livello di passo. Con un pizzico di fortuna in più la squadra avrebbe concluso sul podio con entrambi i piloti, lottando fino alla fine per la vittoria. In classifica George ha un vantaggio di 30 punti sul #44. Un gap che potrà ampliare in occasione della tappa a Monza, considerata la partenza dalle retrovie del vincitore di 103 Gran Premi. GP di Monza: ecco tutti i piloti che hanno vinto con la Ferrari.
L’ex campione del mondo 1997, Jacques Villeneuve, ha le idee chiare sulla sfida interna tra i due alfieri della Mercedes. “Vedo un cambiamento all’interno della Mercedes – ha affermato il campione del mondo 1997 sul magazine Formule1.nl – Russell sta rapidamente diventando il leader della Mercedes”. In Olanda il giovane ha avuto una bella intuizione, chiedendo al team di cambiare mescole. “Lui stesso ha deciso di optare per le gomme morbide. Lewis, con tutta la sua esperienza e campionati, avrebbe potuto fare lo stesso”, ha sostenuto Jacques. La reazione del britannico non è stata eccezionale, aprendosi via radio contro il team. “Sono rimasto sbalordito dallo sfogo di Lewis Hamilton in gara e soprattutto dal modo in cui lo ha fatto. E’ stato aggressivo, quasi offensivo. Dopo tutto quello che la squadra ha significato per lui, non dovresti parlare con loro in quel modo”, ha detto l’ex pilota della Williams.