La Mercedes non ne vuole sapere di abdicare. Il team di Brackley ha vinto sette mondiali piloti ed altrettanti costruttori dal 2014, quando l’avvento dell’era ibrida segnò una svolta epocale nel mondo della F1. Lewis Hamilton, da allora, è diventato il padrone assoluto del Circus, infilando una serie innumerevole di pole position, vittorie e titoli mondiali.
L’unico primato che non ha ancora fatto suo è quello dei campionati vinti consecutivamente, che appartiene ancora a Michael Schumacher che è arrivato a quota cinque. Lewis potrebbe eguagliarlo in questo 2021, ma per farlo occorre prima battere un osso durissimo come Max Verstappen. L’olandese e la sua Red Bull possono difendere sei punti di vantaggio in classifica, ma non godono più da tempo della miglior monoposto.
Dopo una stagione di alti e bassi, la W12 ha ora ritrovato definitivamente la bussola, e tra Turchia e Russia ha infilato due vittorie consecutive con il britannico e Valtteri Bottas. A spaventare gli uomini di Christian Horner ci ha pensato proprio il finlandese, che nonostante le condizioni di umido è stato praticamente inavvicinabile per Super Max. E sappiamo quanto il figlio di Jos si esalti su pista bagnata e con poco grip.
Prima di Istanbul, in molti credevano che la superiorità mostrata dalla freccia nera tra Monza e Sochi fosse da attribuire alle caratteristiche della pista, ma la Turchia ha fatto capire che c’è dell’altro. La Mercedes e Lewis Hamilton possono contare su una power unit eccezionale, che gli permette di caricare parecchio le ali posteriori aumentando il carico aerodinamico: questo permette una maggiore guidabilità ed un minor consumo delle gomme.
Come al solito, Lewis Hamilton era arrivato in Turchia partendo sconfitto: “La Red Bull è troppo forte, non abbiamo speranze“, disse prima di fare la pole con tre decimi di margine sul rivale. Quello che sorprende è che la Mercedes abbia ritrovato una superiorità tale senza portare aggiornamenti tecnici, stessa scelta presa dagli altri team che lavorano sul 2022.
La cosa è stata confermata dal sette volte campione del mondo: “Non abbiamo più portato novità sulla nostra macchina, e credo che la nostra velocità nelle ultime due gare sia da attribuire soltanto alle caratteristiche delle singole piste. Si sono rivelate molto favorevoli a noi e, specialmente in Turchia, la W12 mi ha dato delle sensazioni splendide“.
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Il mondo della F1 è spesso ricco di sospetti, ma dalla Red Bull non sembrano propendere per questa via come si evince dalle parole di Helmut Marko, super-consulente del team: “Non credo che la loro power unit sia illegale, ma da Silverstone in poi è accaduto qualcosa di strano. Dobbiamo capire qual è il loro segreto, che si tratti di motore o altro. Sono comunque preoccupato, le prossime gare saranno quasi tutte a loro favore, e se il gap prestazionale dovesse essere simile a quello visto in Turchia, per noi sarà molto dura“.
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