I due grandi rivali della scorsa stagione F1, Lewis Hamilton e Max Verstappen, hanno un desiderio in comune. La richiesta che potrebbe cambiare gli scenari.
Il circus della F1 è sempre alla ricerca di nuove location per ampliare il calendario nei prossimi anni. Nello scorso weekend abbiamo assistito alla sfida sull’inedito tracciato di Miami e nella prossima stagione potremo assistere al ritorno di Las Vegas. Si tratterà di una gara in notturna nello sfarzo della famosa Strip tra hotel di lusso e celebri casinò.
Ai vertici del circus poco interessa il layout dei circuiti, come si è appurato dai tracciati cittadini a full throttle di Miami e Jeddah, dando priorità allo show business. Il Gran Premio di Arabia Saudita è avvenuto su una pista rischiosa, in un contesto pericoloso. Il boom di ascolti, in ogni caso, e la presenza di pubblico a Miami lanciano un messaggio chiaro in ottica futura. La Formula 1 andrà dove l’appeal sarà alto e potrebbe crescere ulteriormente in futuro.
Miami è stata una parata di star in puro stile USA. In futuro assisteremo ad una tendenza chiara, come spiegata anche da Stefano Domenicali. “Diventa riduttivo pensare sempre al passato. Quindi il fatto che adesso i giovani, i nuovi piloti diano stimoli diversi è il segnale che dobbiamo ingaggiare sempre di più persone nuove che sono interessate alla F1 e che in alcune aree del mondo non conoscono il nostro passato”, ha spiegato il CEO della Formula 1.
Un modo per dire, apertamente, che il circus guarderà a zone del mondo con poca conoscenza della storia delle corse per coinvolgere nuovi fan. Una migrazione che rischia di avere ricadute pesanti anche sull’Europa. Tracciati meravigliosi come Nürburgring, Hockenheimring, il Sepang International Circuit, Portimao, il circuito di Istanbul rischiano di non trovare mai più spazio in futuro.
F1, un nuovo tracciato in calendario?
Nonostante nel 2022 siano già previste 23 gare, i vertici starebbero pensando a nuove frontiere. Il continente africano non è ancora in calendario e secondo il parere di Lewis Hamilton l’aggiunta di un round in Africa darebbe un segnale importante. Si tratterebbe di un valore aggiunto per il circus e anche un clamoroso ritorno. Il Gran Premio del Sudafrica si è disputato tra il 1962 e il 1993.
Prima si è svolto sul tracciato di East London per poi spostarsi nella sede fissa sul circuito di Kyalami. Quest’ultimo fu, tristemente, ricordato per la morte del driver Tom Pryce e di un commissario di pista, Frederik Jansen van Vuuren, uno studente olandese di 19 anni. Il GP non fu sempre valido come prova del campionato del mondo e fu sospeso per il lungo periodo compreso tra il 1986 e il 1991 per le proteste contro l’apartheid.
L’iniziativa di molte nazioni fu di boicottare le manifestazioni sportive sudafricane finché non fosse messa la parola fine alla segregazione razziale nella nazione africana. Tornò in calendario nel 1992 e 1993 su un layout diverso. Non si è più corso dal 1994. Il Sudafrica rappresenterebbe la destinazione ideale per un GP secondo Hamilton. Max Verstappen ha concordato con il sette volte campione del mondo e avrebbe piacere a cimentarsi sul tracciato che ha ospitato in passato venti edizioni. “Mi piacerebbe correre in Africa. Quindi Kyalami sarebbe un’aggiunta interessante“, ha affermato Max ai microfoni di GPBlog.
L’autodromo è situato a Midrand, nella provincia del Gauteng, in Sudafrica. Dopo quasi 20 anni sarebbe un ritorno attesissimo. Il CEO di Kyalami ha già confermato che vi sarebbe la disponibilità ad un nuovo GP in Sud Africa. Il problema principale sarebbe rappresentato dal lato economico. Finanziariamente il Paese non potrebbe garantire un ritorno economico pari a quello delle ultime tappe che hanno fatto ingresso nel calendario. Per una volta Liberty Media potrebbe fare uno strappo alla regola e lanciare un messaggio molto forte su una pista dal sapore antico.