Dopo aver dato la Ferrari per favorita del GP del Bahrain, Hamilton elegge la Red Bull auto migliore, ma sulla Mercedes ha una convinzione.
La scorsa settimana dal paddock di Sakhir Lewis Hamilton aveva pronunciato frasi preoccupate sulla capacità della sua W13 di fare la differenza. In coro con il compagno di squadra George Russell aveva infatti definito la sua auto dal buon potenziale, ma ancora lontana dal target vittoria. Non fosse abbastanza aveva indicato la Ferrari come principale candidata al successo in occasione del primo weekend della stagione.
Ora però, sembra aver parzialmente cambiato idea e rivalutato il valore della monoposto sviluppata tra Brackley e Brixworth.
Perché per Hamilton la Mercedes avrà la meglio alla lunga
Osservate le principali avversarie in pista, Ham ha deciso di ritrattare quanto dichiarato di recente. Intervenuto all’Expo di Dubai, ha detto chiaro e tondo di temere la Red Bull in quanto si tratta di “una vettura terribilmente veloce”. Solo in un secondo tempo, l’inglese è tornato a nominare il Cavallino, mentre sul proprio giardino si è sbilanciato non poco, sostenendo che, al di là degli eventuali deficit della macchina, il gruppo squadra è al top come nessun altro.
Che davvero la Stella possa essere la più forte in assoluto come ensemble, abbiamo dei dubbi. Lo scorso anno, quando si è trovata per la prima volta dall’inizio dell’era ibrida insidiata da qualcuno, non ha retto alla pressione. Le urla del boss Toto Wolff via radio sono diventate dei meme e lo stesso box in certi frangenti è sembrato mancare, con errori clamorosi al cambio gomme, piuttosto che di strategia.
Forse però la lezione appresa ad Abu Dhabi darà i suoi frutti. Di certo, tornando a quei momenti densi di tensione da cui le Frecce, allora Nere, era uscite sconfitte, il #44 ha negato qualsivoglia cattivo pensiero. Nessuna voglia di smettere e di alzare bandiera bianca.
“Ciò che so è che amo ciò che faccio“, ha rilanciato. “Non avrei mai immaginato di essere ancora tanto pieno di energia. Esco alla mattina a correre e mi tengo allenato più di molti giovani. Ho avuto successo, eppure sono affamato“, ha proseguito proclamandosi grato per non aver perso un rigo di motivazione.
Tanto sudore e lacrime per l’asso di Stevenage che ha tenuto a mostrarsi sicuro della strada intrapresa, alla faccia di chi lo vedeva, o forse voleva, già in pensione.
Più focalizzato che mai, qunidi, il sette volte iridato ha messo sull’avviso i rivali. “So esattamente ciò che desidero e come arrivarci. Non sarà una strada facile, ma insieme potremo farcela“, ha chiosato incitando i suoi.