Nessuno screzio, soltanto sinergia orientata a migliorare i risultati. Così Russell descrive il suo rapporto con Hamilton.
Chi si immaginava i piloti Mercedes darsele di santa ragione per primeggiare, sarà rimasto deluso. Con tre gare alle spalle, la W13 ha dimostrato di non valere la metà delle sorelle maggiore e, almeno per il momento, di non essere in grado di competere, per il successo.
A fronte di questa amara verità regalata dalla pista, anche per Hamilton e Russell si è resa necessaria la revisione degli obiettivi. Sebbene per spirito sportivo entrambi desiderino, ovviamente, mettersi dietro a vicenda, i piazzamenti di cui stiamo parlando sono meno esaltanti del primo posto.
In poche parole, se George era approdato a Stoccarda con l’intenzione di mettere subito in difficoltà il compagno e rubargli la scena come accadde nel 2019 in Ferrari tra Vettel e Leclerc, oggi lottando per la top 5, ha capito che l’atteggiamento da tenere deve essere più collaborativo e volto a recuperare lo svantaggio sulla concorrenza.
Nonostante la situazione sia tutt’altro che definita e quello in cui si trovano i tedeschi ha tutta l’aria di essere un ginepraio, il driver di King’s Lynn non vuole sposare il pessimismo, ma, al contrario, rilanciare il guanto di sfida ai più forti.
“Se guardiamo i tempi sul giro è evidente che non abbiamo colmato il divario da chi ci precede. Sappiamo che ci aspetta molto lavoro da fare, ma sono fiducioso“, ha affermato.
“La vettura ha certamente del potenziale e dobbiamo impegnarci per estrarlo al massimo. Tuttavia non si tratta di un processo realizzabile da un giorno all’altro“, ha poi messo le mani avanti.
La globale costanza dimostrata finora, grazie all’aiuto della provvidenza sotto forma di ritiri altrui, ha dato un ulteriore spinta al morale degli uomini delle Frecce d’Argento. “In questa maniera potremo restare in corsa“, ha ammesso il corridore classe 1998. “Nel complesso è stato un avvio di stagione rispettabile, in cui siamo stati capaci di ottimizzare la nostra mancanza di prestazione”.