In occasione delle presentazione della nuova Mercedes W13 Hamilton e Russell sono tornati sugli attacchi ricevuti da Latifi dopo Abu Dhabi.
L’incidente occorso a Nicholas Latifi a cinque giri dal termine del GP di Yas Marina dello scorso 12 dicembre ha dato il via al caos di cui si sta discutendo ancora e che ha portato alla rimozione di Michael Masi dal ruolo di direttore di gara. Di una cosa, comunque, tutti sono certi e concordi. Il trattamento riservato al canadese dai fantomatici tifosi della F1 è stato inaccettabile.
Minacciato di morte e insultato attraverso Twitter e Instagram per aver, suo malgrado, influenzato l’esito del mondiale 2021 consegnando di fatto nelle mani di Max Verstappen il titolo, il pilota Williams si è dovuto addirittura dotare di body-guard.
Per la verità non è la prima volta che si verificano episodi del genere il Circus. Già nel 2008 Timo Glock, venne accusato dai fan Ferrari di essersi venduto alla McLaren per far vincere Hamilton in Brasile. Anonimo figurante della classe regina, il tedesco, allora in forza alla Toyota, si trovò all’improvviso al centro delle attenzioni mediatiche, e da lì rimase nella memoria di tutti come colui che permise a Lewis di spezzare il sogno di Felipe Massa.
Latifi, il gesto di Hamilton spiazza: incredibile quello che sta succedendo
L’appello contro i social di Hamilton e Russell
Adesso, quando manca circa un mese all’avvio del campionato 2022, arriva un messaggio importante da parte della Stella. A margine dello svelamento della W13 ad effetto suolo, i due portacolori hanno esortato chi controlla le piattaforme a prendere provvedimenti nei confronti degli utenti sopra le righe.
“Il nostro sport scatena molta passione, ma questa deve essere veicolata in maniera positiva“, ha sostenuto il #44. “Finora non è stato fatto nulla per apportare dei cambiamenti, quindi dovremo mettere più pressione su chi gestisce i mezzi di comunicazione sul web“.
Domandando tolleranza zero verso chi esercita abusi, il sette volte iridato ha ribadito la piena solidarietà nei confronti del collega.
Lo stesso dicasi per George Russell, vicino di box di Latifi fino ad Abu Dhabi. “Sono davvero dispiaciuto per quanto gli è successo. E’ un ragazzo straordinario e mette moltissimo impegno in quello che fa“, le parole del #63. “Può capitare di sbagliare e io so perfettamente quanto fosse difficile da controllare la FW43B. Ecco perché non si meritava certi commenti. Credo debba essere fatto qualcosa di più”.
Nicholas Latifi e le minacce di morte: ecco ora come stanno le cose
Come per il 37enne, anche secondo il driver di King’s Lynn permane un eccessivo immobilismo su questo fronte. “Personalmente cercherò di interessarmi maggiormente al tema, in quanto è necessario agire“, ha concluso determinato a contribuire attivamente contro il cyberbullismo.