Lewis Hamilton è uno dei più grandi piloti della storia della F1, ma il suo ingresso nel mondo dell’automobilismo è stato molto lento.
Da qualche anno a questa parte è indubbio che il pilota principale della F1 è sicuramente il britannico Lewis Hamilton, uno di quelli che è stato in grado di poter sbaragliare la concorrenza e vincere bene 7 titoli mondiali eguagliando così un mito assoluto come Michael Schumacher, ma i suoi anni all’inizio non sono stati per nulla semplici.
Riuscire a vincere un Mondiale garantisce a tutti gli effetti l’ingresso nell’Olimpo dei grandissimi piloti che hanno conquistato l’iride massimo, tanto è vero che sono solamente 34 nella storia ad aver ottenuto così grande traguardo e, ma solamente due sono stati memorabili da raggiungere quota 7.
Quando Michael Schumacher vinse il suo settimo e ultimo titolo del 2004 tutti erano davvero convinti che questo record sarebbe durato per tantissimi anni e nessuno sarebbe mai stato in grado di eguagliarlo, ma solamente nel 2020, dunque 16 anni dopo, Lewis Hamilton ha saputo mettersi alla pari del fenomeno tedesco.
Lui è stato sicuramente uno di quelli che ha stravolto completamente il mondo dell’automobilismo, con il suo stile che ha sempre fatto a parlare moltissimo di sé oltre che per le grandissime doti tecniche, per questo motivo su Vanity Fair il pilota britannico si è lasciato andare ad un amaro sfogo.
“Mi rendevo conto che all’inizio non era assolutamente il ben voluto all’interno del mondo dell’automobilismo, con il mio stile che non veniva per nulla apprezzato, considerando il fatto come fossi l’unico ad avere tutti quei tatuaggi e avevo quel modo di comportarmi da giovane ribelle.”
Lewis Hamilton per questo motivo ho rappresentato tutti gli effetti un cambiamento epocale all’interno del mondo della F1, anche perché si è trattato del primo storico pilota di colore a scendere in pista.
Il britannico inoltre non ha mai negato che nella propria carriera, e più in generale nella propria vita, ha dovuto lottare con diverse episodi legati al razzismo, in particolar modo già quando era a scuola dato che si trovava in uno di quegli istituti prevalentemente bianchi.
“Mi dava davvero molto fastidio quando utilizzavano la parola con la N per apostrofarmi e mi urlavano di tornare al mio Paese, non rendendosi conto che io ero inglese a tutti gli effetti.”
L’automobilismo e la F1 però hanno salvato completamente l’autostima e la voglia di migliorarsi di Hamilton, considerando infatti come nell’intervista abbia spiegato più volte che indossando il casco quando saliva sulla monoposto era soltanto Lewis e dunque non veniva valutato dal colore della pelle, ma unicamente per essere un grande pilota.
Dunque a questo punto è assolutamente chiaro come il fenomeno 7 volte campione del mondo sia stato in grado di superare tantissime ostacoli nella propria carriera e dunque tutto ciò che è riuscito ad ottenere è ampiamente meritato.
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