La storia della F1 è ricca di campionati tiratissimi, e quello 2021 non fa eccezione. Ecco tutti i precedenti più interessanti del passato.
La sfida per il campionato del mondo di F1 targato 2021 è più accesa che mai. Nonostante una vettura tornata inferiore, Max Verstappen ha lasciato Istanbul con 6 punti di margine su Lewis Hamilton, che è partito dall’undicesimo posto in griglia a causa del cambiamento del motore endotermico dopo aver segnato la pole position.
Nel corso di questa esaltante stagione, i due sfidanti si sono scambiati la leadership del mondiale in ben cinque occasioni: Lewis ha comandato dal primo appuntamento in Bahrain sino a Monaco, dove Max ha vinto superando il britannico. L’olandese è poi andato in fuga dopo le due prove in Austria, toccando anche un pesante +33 a seguito della vittoria nella Sprint Race di Silverstone.
Tutto è cambiato dopo il contatto tra i due proprio in Gran Bretagna, ed Hamilton è tornato al top in Ungheria. Nuovo capovolgimento di fronte in Olanda, con Verstappen che a casa sua ha siglato un +3 sul rivale. Il campione del mondo è tornato alla vittoria in Russia, scavalcando nuovamente il pilota della Red Bull. Gioia effimera in casa Mercedes, visto che proprio ieri in Turchia è avvenuto un nuovo switch.
La lotta che stiamo vivendo in F1 quest’anno è degna delle stagioni più emozionanti ed esaltanti di sempre, quelle che sono scritte nelle pagine di storia della massima serie. Se si guarda al passato, sono stati tanti i mondiali decisi all’ultima gara, a volte persino all’ultima curva. Il dominio nell’era ibrida del team di Brackley ci aveva abituato a tutt’altro, ma ora la situazione sta cambiando.
F1, i finali più tirati della storia della categoria regina
I finali thrilling più famosi riguardano un’epoca ormai lontana per la F1. L’anno dove c’è stato un minor scarto tra primo e secondo è il 1984, quando il mondiale se lo giocavano Niki Lauda ed Alain Prost. I due, in forze alla McLaren Tag–Porsche, si scambiarono la leadership del campionato in diverse occasioni, giocandoselo all’ultima corsa.
Il 21 ottobre di quell’anno si corse il GP del Portogallo ad Estoril, con l’austriaco che arrivò con 3,5 punti di vantaggio sul francese. Questo significava che al grande Niki sarebbe bastato un secondo posto alle spalle del rivale per mettere le mani sul mondiale, cosa che poi effettivamente avvenne.
Lauda portò a casa il mondiale con 72 punti conquistati, solo mezzo punto in più rispetto a Prost. L’evento clou riguardo a quella stagione fu il GP di Monaco, che il transalpino vinse davanti alla Toleman di Ayrton Senna. La gara venne sospesa per pioggia e furono assegnati la metà dei punti, mentre il brasiliano era in forte rimonta sul rivale.
Se la corsa fosse proseguita e “Magic” avesse passato Prost, il francese avrebbe vinto il mondiale, in quanto un secondo posto a pieni punti gli avrebbe fornito un punteggio più alto rispetto ai punti ottenuti, che vennero invece dimezzati visti i soli 31 giri percorsi. Una vera beffa per Alain, vera gloria per Niki che conquistò il terzo ed ultimo mondiale in carriera.
Sono numerosi i casi in cui il mondiale è stato deciso per appena una lunghezza, cosa avvenuta in ben otto occasioni. La prima nella storia è stata nel 1958, quando la Ferrari di Mike Hawthorn si impose sulla Vanwall di Stirling Moss. Nel 1961 fu sfida nel team di Maranello, e Phil Hill ebbe ragione di Wolfgang Von Trips al fotofinish.
Gli anni Sessanta furono ricchi di trionfi sudatissimi, come testimonia il successo nel 1964 di John Surtess sulla Ferrari ai danni della BRM di Graham Hill. Il più celebre caso di una lotta di questo tipo è quello della stagione 1976, dove James Hunt sulla McLaren ebbe ragione della Ferrari di Niki Lauda al GP del Giappone, corso sotto il diluvio.
Nel 1981 fu la Brabham di Nelson Piquet a vincere per un solo punto, battendo la Williams di Carlos Reutemann. Il 1994 vide Michael Schumacher sconfiggere con la sua Benetton la Williams di Damon Hill, dopo il celebre contatto ad Adelaide nel corso del GP di Australia.
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Gli ultimi due casi sono rappresentati dalle grandi sfide tra Ferrari e McLaren: nel 2007 ebbe ragione il Cavallino, con Kimi Raikkonen che in Brasile vinse con un punto di margine su Lewis Hamilton e Fernando Alonso. Il britannico salì sul trono della F1 l’anno dopo, sconfiggendo all’ultima curva Felipe Massa sul suo suolo patrio.