Il dirigente Honda sull’amico e compagno di scuderia, Marc Marquez, ma anche sul campionato e sulla scuderia: cosa ha detto.
Alla Repsol Honda staranno certamente esultando. Se da una parte è tornato finalmente il fortissimo Marc Marquez, dall’altra Pol Espargaro ha segnato i tempi migliori degli ultimi test. Una sola moto, ma due armi per vincere.
Al contrario della Ducati dove dicono di dover ancora lavorare parecchio, in Honda c’è ottimismo e forse le dichiarazioni dello stesso trentenne lasceranno ben sperare, ulteriormente. Da Mandalika, è tornato un Espargaro più carico.
Alex Marquez si gioca il suo futuro in Honda: ecco il suo obiettivo
Aurín su Marquez, non solo in Honda
Il ragazzo nato a Granollers, è stato seppur di poco, più veloce persino del campione del mondo in carica, il giovane francese, Fabio Quartararo. Il tempo più veloce dei tre giorni è andato al pilota Honda. Il trentenne, ha fatto parlar di sé anche dagli stessi dipendenti del team giapponese, Ramón Aurín, che parla infatti di titolo, anche se poi frena: “Dopo qualche Gara vedremo a che punto siamo, l’obiettivo è ambizioso, ma vedremo a seconda della situazione di cosa siamo capaci senza escludere niente”.
Lo stesso dirigente che lavora proprio con due piloti connazionali, ma soprattutto per Pol Espargaro, parla molto bene del suo assistito, chiarendo però che questa per tutti, sarà una stagione diversa dalla scorsa. Lo stesso, sembra poi ottimista sul lavoro da svolgere dal trentenne con la nuova moto, in modo da poter eliminare i difetti visti in precedenza.
Marc Marquez convive col dolore: sarà un inizio difficile
Ma poi si finisce per parlare come sempre, proprio di Marquez, tra i protagonisti assoluti della classe regina e naturalmente, tanto coccolato in Honda. Ecco cosa dice lo spagnolo: “Conosciamo tutti Marc e sappiamo che è un campione. Conosce anche la Honda da otto o nove anni. Quando esprime la sua opinione, di solito ha ragione. Cerchiamo di adottare i suoi suggerimenti e le sue modifiche, anche se a Pol non sempre piacciono. Lo proveremo e vedremo come va, perché Marc è un riferimento in Honda e in MotoGP in generale“.