Il capo della Red Bull Horner è convinto che la crisi della Mercedes sia solo passeggera. Ecco cosa succederà per l’inglese nelle prossime gare.
Dare per spacciata la Stella a soli due round dall’avvio di stagione sarebbe un grave errore. Classifica alla mano, oggi la Ferrari sembra piuttosto in vantaggio con 78 punti contro i 38 della Mercedes, per l’appunto, e i 37 della Red Bull, più indietro di quel meriterebbe a seguito del doppio ritiro rimediato in Bahrain per motivi di affidabilità.
Ciò significa che, molto probabilmente, almeno nella prima parte del mondiale, la Rossa avrà più chance di vittoria, mentre alle sue spalle la lotta sarà spietata. Una sorta di rivincita dello scorso anno quando il titolo si decise all’ultimo giro dell’ultimo appuntamento tra l’equipe energetica e quella germanica.
Per riconoscendo le criticità attraversate al momento dalle Frecce d’Argento, il boss della scuderia energetica Christian Horner si è detto sicuro che fra non molto anche loro saranno della partita. Interessato comunque a focalizzarsi sul suo di box, il manager inglese si è appellato alla sorte, di cui spera presto di beneficiare. “Il campionato è appena partito e la fortuna tende di solito a livellarsi, quindi credo si debba affrontare corsa per corsa“, ha sostenuto ricordando quanto avvenuto a Sakhir, ma soprattutto sottolineando come la ripresa in termini di competitività sia stata repentina e abbia portato Verstappen ad aggiudicarsi il GP dell’Arabia Saudita.
Ferrari battistrada, ma la Red Bull non molla: il pensiero di Horner
Sulla stessa lunghezza d’onda il talent scout del team austriaco Helmut Marko ha plaudito al Cavallino per aver prodotto una vettura tanto completa come la F1-75, capace di funzionare ad ogni temperatura e con qualsiasi mescola.
“La nostra auto è più ostica. Una prima donna, ma se si riesce a settare bene, ha del potenziale“, l’analisi del 78enne a Servus Tv.
Stilando invece una graduatoria relativa alle power unit, l’ex driver di Graz, ha posizionato quella di Maranello in vetta. “Loro hanno un plus sulla parte elettrica ed è esattamente su quell’elemento che vorremmo rafforzarci“, ha sentenziato, collocando il motore di Stoccarda in terza piazza.
Ugualmente sul fronte telaio la vettura tedesca pare zoppicare maggiormente. “E’ senz’altro quella che soffre di più il porpoising. Lo si nota perfettamente nelle zone di frenata. La testa di Hamilton si muove avanti e indietro. Sarà una questione di tempo. Eliminando questo difetto potranno procedere all’affinamento“, ha infine valutato.