L’ex pilota automobilistico britannico, tre volte campione del mondo di Formula 1, ha fatto a pezzi Lewis Hamilton dopo i recenti risultati del nativo di Stevenage.
Lewis Hamilton ha colto in Canada il secondo podio stagionale. Dopo il terzo posto in Bahrain è arrivata una medaglia di bronzo anche a Montreal. L’anglocaraibico è sembrato raggiante dopo il weekend in Nord America e il suo mood la dice lunga sulla situazione attuale della Mercedes. I campioni indiscussi da otto anni di fila hanno sbagliato il progetto wing car. La Mercedes, sin dai primi test prestagionali, si è rivelata un’auto ad effetto suolo afflitta dal porpoising e non all’altezza di cogliere vittorie.
Il potenziale promesso dai tecnici di Brackley ad inizio stagione era altissimo, ma l’auto “senza pance”, a causa dei continui saltellamenti ad alte velocità, si è dimostrata fallimentare. Dopo nove gare la squadra non ha mai lottato per il primo gradino del podio, ma quantomeno è risultata affidabile. Lewis Hamilton e George Russell hanno completato tutte le gare della stagione. A Miami la Stella a tre punte pensava di aver risolto parte dei problemi di porpoising, ma sono continuati, con diversi gradi di intensità, anche nelle successive tappe.
Dopo l’introduzione di una direttiva FIA su un doppio tirante, l’auto è risultata più stabile in Canada. Se non altro Hamilton non ha fatto fatica ad uscire dalla sua vettura per andare a celebrare il terzo posto a Montreal. Fin qui la stagione di Hamilton ha riservato più amarezze che gioie. I podi dei driver della Mercedes sono sempre giunti per problemi dei piloti di Ferrari e Red Bull Racing. In Canada Lewis è stato più lesto del giovane teammate, ma nel complesso non è mai stato ingaggiato in duelli per la prima posizione. In gara Lewis Hamilton e George Russell hanno affrontato sfide molto diverse. Il nativo di King’s Lynn ha azzardato in qualifica, montando le gomme soft sul bagnato ed è stato costretto a partire dalla ottava casella.
George ha rimontato sino alla quarta posizione, ma non ha potuto insidiare Hamilton, decisamente più in palla nel weekend canadese. Il pilota anglocaraibico ha completato il miglior fine settimana della stagione, ma ha compreso che non avrebbe mai potuto tenere il passo di Red Bull Racing e Ferrari. Verstappen e Sainz hanno fatto un altro sport, palesando ancora tutti i limiti della vettura teutonica. La classifica è ancora deficitaria, LH44 ha conquistato appena 77 punti ed occupa la sesta posizione. A debita distanza si trovano Carlos Sainz a 102 punti, mentre George Russell è a 111.
La bordata a Lewis Hamilton
Il giovane compagno di squadra sta facendo un ottimo lavoro nell’anno di debutto nel team di Brackley. Russell ha sempre chiuso ciascuna gara in top 5 e ha dato dimostrazione di una regolarità spaventosa. Il team teutonico non si aspettava una stagione di basso profilo e la frustrazione è stata enorme, come è risultato chiaro da alcune esternazioni di Lewis Hamilton. Quest’ultimo è parso frustrato e a corto di motivazioni. Non può certo essere esaltante lottare per posizioni di rincalzo per chi ha vinto 103 Gran Premi in carriera. Hamilton, il giorno della presentazione della W13, aveva annunciato ai tifosi che avrebbero visto la sua migliore versione.
Le cose sono presto degenerate con un’auto poco competitiva nel confronto con la F1 – 75 e la RB18. La Mercedes è diventato il terzo team alle spalle di Ferrari e di Red Bull Racing. Neanche un corposo pacchetto di aggiornamenti e l’aiutino della FIA hanno determinato uno stravolgimento per il team di Brackley. Lewis Hamilton non potrà battagliare per la conquista del titolo mondiale, come accaduto sempre negli anni scorsi. Il pilota di Stevenage è passato da una vettura dominante nell’era ibrida ad una con più lacune che qualità. “Benvenuto nel mio mondo”, gli ha gridato Fernando Alonso nelle scorse settimane, ma ora Lewis si trova davanti ad una scelta.
Il pilota ha un contratto anche per la prossima stagione. Diversi campioni del mondo come Kimi Raikkonen, Sebastian Vettel e lo stesso Alonso hanno concluso o stanno per chiudere le loro carriere in team in lotta per qualche punticino. A Brackley avevano esultato troppo presto, pensando di aver portato in pista un’auto rivoluzionaria rispetto alla concorrenza. Hamilton ha creduto nei suoi uomini, ma le cose si sono poi complicate. La crescita di Russell ha gettato delle ombre anche sul sette volte iridato, abituato da anni ad un compagno di squadra “tranquillo” come Bottas. Il confronto come Russell continua ad essere a vantaggio del giovane inglese, sia in qualifica che in gara. Anche l’ex campione Mika Hakkinen ha sganciato una bomba sul team Mercedes.
La perdita del mondiale all’ultimo respiro nel duro confronto con Verstappen aveva già segnato il morale del campione. L’errore umano di Michael Masi gli ha quasi del tutto fatto perdere la fede nel sistema. Lewis, dopo un inverno lontano dai social e le luci dello show business, ha scelto di ripresentarsi in pista con l’idea di riprendersi quell’ottava corona che si sentiva cucita sulla pelle. Oltre che a livello telaistico, anche sul piano motoristico, la Stella a tre punte ha fatto dei passi indietro. Il futuro è diventato un rebus e, nonostante sia sbagliato dare per spacciato un sette volte campione del mondo, la strada del successo nel 2022 sembra essere già chiusa.
Il tre volte campione del mondo, Jackie Stewart, a The Convex Conversation, ha dichiarato: “Lewis ha una magnifica carriera alle spalle. Viene da origini modeste. Suo padre lavorava tantissimo per permettergli di correre sui kart, poi Ron Dennis ha notato il suo talento e lo ha portato in McLaren, facendogli vincere Gran Premi e un Mondiale. Era chiaramente un pilota molto talentuoso, se fosse stato per Dennis non sarebbe andato in Mercedes, ma quella è stata una decisione di Lewis, visto il potenziale che aveva la squadra”. Il passaggio nel team teutonico ha rappresentato la svolta per il giovane che aveva vinto un solo mondiale con la McLaren, nel 2008.
Stewart ha tuonato: “Quest’anno sta facendo un po’ di fatica perché ha un nuovo compagno di squadra che è stato più veloce di lui in qualifica, e sarà difficile per lui da gestire. Credo che per lui sia arrivato il momento di ritirarsi. Vorrei che lo facesse subito: è un peccato che non si sia ritirato da vincente, non credo che questa occasione capiterà ancora. Tuttavia, è più saggio dire basta che convivere con la frustrazione di non essere in grado di fare ciò che si faceva prima. Il suo futuro? Ama l’abbigliamento, crearsi una linea e commercializzarla sarebbe assolutamente adatto a lui. Sono sicuro che avrà molto successo, ha guadagnato un’enorme quantità di denaro: giustamente, perché è stato il migliore del suo tempo”.