Niente è ancora certo in Suzuki, Joan Mir non sa se rinnoverà o meno, continua a ribadire che non dipende da lui.
Joan Mir non molla di un centimetro e tiene ferma la sua posizione nei confronti del suo team. Ormai è chiaro che abbia una strategia che consiste nel non farsi sfuggire ogni momento buono, per tenere la Suzuki sul filo di un rasoio. E quali migliori amiche, delle interviste?
L’altro rovescio della medaglia è che ora dovrà anche iniziare a pensare alla pista, altrimenti non è alla Suzuki che potrà dare le colpe. Lo spagnolo, si fa aiutare dal quotidiano molto seguito nella sua nazione, Marca, per ribadire intanto il suo pensiero. Quanto durerà questo tira e molla?
Joan Mir: ultimo anno in Suzuki?
All’inizio sembra arrivato il disgelo, perché il ventiquattrenne afferma di pensare solo alla sua moto, e non interessarsi della Ducati e della Yamaha, sia per il passato recente, che per il futuro, dove certamente c’è da migliorare. Una risposta poi, a Kevin Schwantz, che ha parlato di un Mir non all’altezza del 2020: “Non sono d’accordo. Ho guidato la stessa moto del 2020 e sono stato più veloce in tutte le gare. È così facile. Joan Mir è stato migliore rispetto al 2020”, dice il maiorchino, leggermente scosso dal parere altrui.
Il tema più importante però, è sempre quello, il rinnovo: “È importante sentire un po’ il mercato, vedere cosa si può fare. Mi fido molto di Suzuki. So di non aver detto tutto qui, anche se nel 2020 abbiamo vinto e nel 2021 abbiamo lottato per i primi posti, ma penso di dover rivendicare il titolo 2020. Mi sento così. Non so cosa farò, ma se vedo che Suzuki vuole la stessa cosa che voglio io, rimarrò sicuramente“.
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Molto probabile, che Suzuki voglia già partire per vincere, senza dover attendere altre stagioni, ma il vero problema è un altro. Il team riuscirà a dimostrarlo, dando a Mir la moto giusta per provare realmente a vincere il Mondiale? Intanto, già lancia sfide alla sua squadra, persino Fabio Quartararo, visto da Joan come uno dei rivali del 2022, insieme a Marc Marquez. Infine, una parola anche per Valentino: “Penso che far parte dell’Accademia sia il sogno di ogni giovane perché i grandi piloti vengono da lì. Proprio come quando ero più giovane e stavo appena iniziando in questo mondo e tutto questo, ovviamente non ci avrei pensato”.